Riceviamo e pubblichiamo
Domani al via la preapertura della caccia in Toscana, Wwf: «Decisione assurda»
«La tarda estate è un momento particolarmente sensibile del ciclo biologico degli uccelli in genere e dei migratori in particolare»
[1 Settembre 2023]
Anche quest’anno in Toscana la caccia partirà in modo anticipato ai primi di settembre (nelle date 2 e 3 settembre), rispetto alla canonica data della terza domenica del mese.
Da anni il Wwf si adopera perché la caccia ai primi di settembre sia abolita, dal momento che si tratta di un tipo di caccia dannosissimo sia per le specie ufficialmente oggetto di prelievo che per le altre specie di avifauna.
La tarda estate è un momento particolarmente sensibile del ciclo biologico degli uccelli in genere e dei migratori in particolare. Questi animali devono infatti riuscire a concludere la loro preparazione al grande volo migratorio in un periodo in cui la frequente siccità rende tutto più difficile. Inoltre, molte specie presentano in questo periodo ancora giovani non del tutto autonomi.
È così che la preapertura viene ad avere un grave e difficilmente prevedibile impatto sulle specie oggetto di prelievo, e anche su molte altre, che subiranno danni sia indiretti, da disturbo, in un momento critico come la fase di pre-migrazione, che diretti, per gli immancabili abbattimenti illeciti anche di specie non cacciabili che si verificano quando si lasciano agire sul campo grandi numeri di cacciatori.
Anche se in formato comunque ridotto rispetto ad alcuni anni fa, grazie ai ricorsi con cui le associazioni ambientaliste sono riuscite a far diminuire il numero delle specie coinvolte (per esempio anatidi e corvidi, grazie alla necessità del rispetto dell’arco temporale massimo di prelievo), la preapertura della caccia torna a crescere in entità con alcune specie, loro malgrado, new entry in questo triste elenco.
L’apertura anticipata colpirà infatti quest’anno ben 4 specie: tortora, storno, tortora dal collare orientale e piccione, queste ultime due di nuova introduzione nel prelievo anticipato.
Con la scusa dei danni all’agricoltura (solo 10.000 euro in un anno in tutta la Regione sono per esempio i danni dichiarati a carico della tortora dal collare) si è voluto infatti ampliare il ventaglio delle specie cacciabili ai primi di settembre.
Si tratta di una decisione assurda, che avrà gravi ripercussioni sul campo a carico di queste specie e di molte altre, il tutto favorito anche dalla scarsità purtroppo delle forze di vigilanza.
Ancora una volta in tema di caccia si legifera solo sulla base degli appetiti del mondo venatorio piuttosto che sulla base della corretta gestione e tutela della fauna selvatica.
di Roberto Marini, delegato regionale del Wwf Italia per la Toscana