Il Parco al centro di uno studio europeo sui mammiferi
Trovata la soluzione per la base militare nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli?
Il sindaco Conti dopo l'incontro interistituzionale: «Abbiamo scongiurato l’ipotesi di una base da 72 ettari in un’area vergine»
[7 Settembre 2023]
Secondo il sindaco di Pisa Michele Conti, si sarebbe trovata una soluzione per la realizzazione della contestata base militare di Coltano all’interno del Parco regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Infatti, Conti scrive sulla sua pagina Facebook che «Al tavolo interistituzionale è stata trovata una reale convergenza sull’ipotesi di base diffusa proposta dall’Arma dei Carabinieri. Sono molto orgoglioso del percorso che abbiamo fatto insieme ai rappresentanti degli altri Enti e al Ministero della Difesa, trasformando una minaccia in un’opportunità: abbiamo scongiurato l’ipotesi di una base da 72 ettari in un’area vergine del Parco di San Rossore lavorando a un accordo a tutela del territorio. Il risultato è un nuovo, convincente, progetto di base diffusa che prevede la rigenerazione di un’area già militare come il Cisam, una serie di compensazioni ambientali fra cui, solo per citarne una, la piantumazione di oltre diecimila nuovi alberi per aumentare la superficie boscata nel Parco e – risultato di cui vado particolarmente fiero – il recupero di edifici di pregio come la Stazione Marconi, le stalle del Buontalenti e la villa Medicea di Coltano con risorse difficilmente intercettabili in altro modo».
Ora, bisognerà capire cosa ne pensa di questa soluzione l’Ente Parco e come sarà accolta da chi si oppone non solo a una nuova base militare ma anche alla stessa presenza di militari e dei loro mezzi all’interno di un’area protetta la cui importanza è riconosciuta dal progetto EnetWild, una rete internazionale di zone di studio connesse al progetto “European Observatory of Wildlife” che punta a indagare con approccio scientifico le popolazioni di mammiferi presenti ed il loro stato di salute in tutto il territorio europeo.
L’Ente Parco spiega che «Per quattro mesi sarà testato un innovativo sistema di controllo e reperimento dati tramite fototrappole. Alle operazioni prenderanno parte i dottori Marco Del Frate e Paolo Bongi, afferenti al gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Apollonio, che da anni si occupano di grandi mammiferi nel Parco, coadiuvati dall’aiuto di operatori esperti nel settore come il dottor Guerrasio dell’Università di Sassari».
I Paesi europei coinvolti sono 28 e San Rossore è una delle tre aree studio in Italia, «L’unica a rappresentare un habitat mediterraneo con le sue coste, le foreste e le aree umide – evidenzia il Parco – Lupi e daini, volpi e martore, istrici e tassi: sarà creata una mappa digitale della distribuzione degli animali monitorati e per la prima volta saranno a disposizione stime comparabili a livello europeo, con informazioni cruciali sulle variabili che influenzano la densità e la dislocazione delle specie e sulle metodologie gestionali più efficaci. L’analisi consentirà di confrontare decine di diversi ecosistemi nel continente e di comprendere quali sono gli elementi che influiscono sulla diversa collocazione delle specie, sul numero degli esemplari e sulla loro salute».
Il presidente del Parco, Lorenzo Bani, conclude: «Il Parco è stato scelto sia per le sue caratteristiche naturali uniche, un ambiente con habitat estremamente eterogeneo e molto vicino a zone di interesse turistico e culturale, sia perché da 40 anni ha sviluppato una notevole esperienza nel campo del monitoraggio. Un’iniziativa che conferma ancora una volta come il nostro Parco sia importante e conosciuto a livello internazionale, anche nel mondo scientifico».