Un patto per l’Arno: il Contratto di fiume dalla sorgente alla foce
Prende ufficialmente il via il progetto di sviluppo sostenibile per il grande fiume toscano
[22 Marzo 2021]
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha organizzato un webinar per dare ufficialmente il via a “Un patto per l’Arno”, il Contratto di Fiume che abbraccia l’intera asta fluviale del grande corso d’acqua toscano. »Un “contratto dei contratti” – dicono i sottoscrittori – per raccogliere e valorizzare le iniziative green che ruotano attorno all’Arno».
Oltre all’Autorità di Bacino, al Contratto di fiume hanno aderito i tre Consorzi di Bonifica che operano lungo l’Arno – Alto Valdarno, Medio Valdarno e Basso Valdarno – Anci Toscana e 49 Comuni (tutti i rivieraschi più alcuni limitrofi al fiume). L’obiettivo è quello di «Sviluppare una visione comune per la gestione dei rischi e la valorizzazione dei territori in ottica di uno sviluppo durevole e sostenibile».
Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale ha presentato il progetto sottolineando che si tratta di «Un “contratto dei contratti” per raccogliere e valorizzare le iniziative green che ruotano attorno all’Arno. Con il Patto per l’Arno, unico nel suo genere in Italia, gettiamo le basi per una nuova modalità di attuazione degli obiettivi dei Piani di gestione che vede nella messa in sicurezza e tutela delle acque, gli strumenti per valorizzare e tornare a vivere il fiume. Nella data simbolica del 22 marzo, apriamo il Patto a enti, associazioni e cittadini che vorranno mettersi in gioco e aderire al progetto “Per un Arno pulito, sicuro, da vivere e da promuovere”».
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha evidenziato che «Il Patto per l’Arno pone le basi per il Contratto fiume che ci consente di dare una visione unitaria al grande fiume che corre in Toscana per 241 km su cui, Comune per Comune, possono essere molte le cose da fare. Confermo la totale disponibilità della Regione a lavorare al contratto e ai diversi progetti come i percorsi navigabili, la costante cura delle sponde, gli interventi sulle pescaie che possono generare energia elettrica, e la realizzazione di luoghi dove vivere il fiume anche in connessione con la percorribilità ciclabile».
Il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e di Anbi Toscana, Marco Bottino, ha aggiunto che «
«Il Patto per l’Arno vuole mettere in sinergia e valorizzare tutte le iniziative di tutela ambientale che ruotano attorno al fiume Il Consorzio Medio Valdarno vi partecipa insieme all’Alto e al Basso Valdarno e si occupa anche del tratto che scorre nel cuore di Firenze, che gradualmente stiamo restituendo ai cittadini. Ora i Consorzi proseguiranno nella raccolta di proposte e iniziative da inserire all’interno di un percorso di riqualificazione del fiume toscano, perché diventi sempre più sicuro e fruibile».
Secondo Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, dove il fiume nasce come piccolo e tumultuoso torrente montano, ha aggiunto: «E’ strategico decidere in modo coordinato e condiviso le politiche, gli investimenti, gli interventi per la sicurezza e la fruibilità dell’Arno. Il Patto per l’Arno introduce un modello di gestione del corso d’acqua basato su logiche unitarie di bacino idrografico, nel rispetto delle specificità territoriali che caratterizzano i vari tratti e che devono essere valorizzate».
Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, ha spiegato che «Il nostro comprensorio abbraccia l’ultima parte del corso d’acqua, prima del tuffo in mare L’area verrà suddivisa in almeno due o tre Contratti di fiume, oltre a quello dello storico Fosso del Mulino in fase di attuazione. L’intento è sviluppare obiettivi condivisi come la sostenibilità ecologica, la riqualificazione di briglie e salti per l’energia elettrica, ma anche la navigazione dell’Arno, risalendo la corrente del mare fino a Pontedera».
Anche per il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, «Come bene ambientale l’Arno va tutelato e valorizzato Con la cura del suo alveo, la repressione di comportamenti incivili come l’abbandono dei rifiuti, la valorizzazione delle sponde con aree attrezzate dove le famiglie possano riprendere a vivere dopo la pandemia, la realizzazione di percorsi ciclabili. Impegni importanti che devono caratterizzare le città toscane nel futuro. Futuro rispetto al quale noi oggi poniamo le fondamenta. Se dopo avere edificato queste ultime, riusciamo sempre assieme a costruire l’edificio, sono certo che vinceremo la sfida».
La assessore all’ambiente del Comune di Firenze, Cecilia Del Re <, ha detto che «L’Arno sicuro e da vivere è un progetto che vede nella sicurezza e vivibilità del fiume uno strumento di ripartenza e lavoro per la città -, mettendo insieme aspetti ambientali e di sicurezza territoriale, di mobilità sostenibile e nuova vitalità culturale. In questo quadro s’inserisce il Patto per l’Arno, con l’obiettivo di realizzare misure coordinate di prevenzione del rischio idraulico e tutela delle risorse, mettendo a sistema le conoscenze su criticità e potenzialità del territorio».
Il sindaco di Pisa Michele Conti ha sottolineato che «Il Comune di Pisa ha aderito con convinzione al Patto per l’Arno che offre opportunità a tutti i Comuni coinvolti in senso ambientale, culturale, economico, turistico. Grandi potenzialità da valorizzare al meglio, attraverso un sistema integrato che poggi su una base imprescindibile: prevenzione del rischio idraulico, sicurezza, difesa e valorizzazione ambientale. Il Comune di Pisa mette a disposizione il proprio contributo, a partire dal progetto di navigabilità dell’Arno, che ha ottenuto i finanziamenti del bando “Italia City Branding 2020” della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che è adesso in fase di progettazione».
Il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, ha concluso: «Si tratta di un Patto veramente importante per la Toscana e i per tanti suoi Comuni, molti dei quali hanno già partecipato al bando sui Contratti di Fiume L’Arno fa parte della nostra identità e della nostra storia: l’impegno è rispettare e promuovere il territorio e le sue origini per salvaguardarlo dal punto di vista ambientale, naturale ed economico, anche in chiave di ecosostenibilità e di turismo, coinvolgendo le comunità, in uno spirito di piena collaborazione tra enti ed istituzioni».
Ecco l’elenco dei 49 Comuni aderenti al Patto per l’Arno:
Comprensorio CB2: Arezzo, Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chiusi della Verna, Civitella in Val di Chiana, Figline e Incisa, Laterina Pergine Valdarno, Montevarchi, Ortignano Raggiolo, Pelago, Poppi, Pratovecchio Stia, Reggello, Rignano sull’Arno, San Giovanni Valdarno, Subbiano, Terranuova Bracciolini, Castiglion Fibocchi, Chitignano, Montemignaio, Talla.
Comprensorio CB3: Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Carmignano, Empoli, Fiesole, Firenze, Lastra a Signa, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Scandicci, Signa.
Comprensorio CB4: Calcinaia, Capraia e Limite, Cascina, Castelfranco di Sotto, Cerreto Guidi, Fucecchio, Montopoli in Valdarno, Pisa, Pontedera, San Giuliano Terme, San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, Vicopisano, Vinci.