Agricoltura, in Toscana perso il 10% dei raccolti 2022 a causa della crisi climatica

Coldiretti: «Gli eventi estremi rappresentano la più grande minaccia per 43 mila imprese agricole 50 mila occupati»

[3 Gennaio 2023]

Il 2022 non è stato solo l’anno più caldo mai registrato per la Toscana, ma sull’onda della crisi climatica sono aumentati enormemente anche gli eventi meteo estremi: 25 quelli documentati da Legambiente nel suo rapporto CittàClima, dopo i 10 dell’anno precedente.

«Il 2022 è stato un anno nero per il clima per la nostra regione, con gli eventi estremi rappresentano la più grande minaccia per il presente per 43 mila imprese agricole 50 mila occupati e per il futuro del nostro comparto che produce oltre 3,5 miliardi di valore aggiunto ed esportazioni per quasi 3 miliardi di euro. Non c’è un comparto, nelle nostre campagne, che sia stato risparmiato  – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – I cambiamenti climatici mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea e la frequenza con cui colpiscono, anche pesantemente, le città e le campagne, sta ad indicarci che è necessario attuare tutte le politiche e gli investimenti necessari per affrontarli senza perdere altro tempo».

In questo contesto anche il mondo dell’agricoltura è chiamato a fare meglio, soprattutto per quanto riguarda l’uso sostenibile della risorsa idrica. In Italia ogni anno si consumano oltre 26 miliardi di m³ di acqua: il 55% circa della domanda proviene dal settore agricolo, il 27% da quello industriale e il 18% da quello civile.

«Gli agricoltori – commenta Filippi – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare».