La Toscana dichiara lo stato d'emergenza regionale

Dopo Montieri anche Rosignano Marittimo chiede lo stato di calamità naturale

Giani: «La furia della tromba d'aria rivela cambiamenti climatici sempre più devastanti e il nostro impegno per la difesa del suolo sarà prioritario per la Regione Toscana»

[28 Settembre 2020]

L’autunno è appena iniziato, ma per la Toscana l’avvio è già all’insegna della crisi climatica con due Comuni su tutti – Rosignano Marittimo (LI) e Montieri (GR) – pesantemente colpiti da eventi meteo estremi.

Tre giorni fa, a seguito delle intense piogge che si sono abbattute sulle colline metallifere, una parte della collina che sovrasta il borgo di Montieri è franata trascinando a valle detriti, fango e sassi, riempiendo le strade del paese. «Ci è sembrato di svegliarci in un incubo, ci siamo disperati, ci siamo sentiti scossi, vulnerabili ma dopo un attimo ci siamo tirati su le maniche, e come sempre, abbiamo iniziato a lavorare, anima e cuore, per il nostro territorio e per vincere anche questa. Un evento eccezionale ci ha fatti traballare ma, di certo, non ci abbatterà», commenta il sindaco Nicola Verruzzi ringraziando «la straordinaria macchina di solidarietà che si è immediatamente attivata per Montieri». Anche il neo governatore della Toscana, Eugenio Giani, si è prontamente recato sul posto assicurando «il massimo impegno della Regione nel recupero e ripristino».

A seguito della bomba d’acqua, Verruzzi ha subito dichiarato l’intenzione di chiedere lo stato di calamità naturale per Montieri, richiesta che è arrivata oggi anche dal sindaco di Rosignano Marittimo – Daniele Donati – a seguito degli ingenti danni causati dalla tromba d’aria che si è abbattuta il 25 settembre sul territorio comunale (nella foto alcuni danni, ndr).

«Dopo il censimento dei danni – spiega Donati – stiamo terminando gli interventi necessari. I Vigili del fuoco hanno quasi concluso la messa in sicurezza di case e strutture, le ditte stanno rimuovendo gli ultimi detriti edili, del verde e mettendo in sicurezza gli alberi, mentre l’amianto – contenuto in alcuni materiali di costruzione – è in corso di smaltimento, da parte di aziende e operai specializzati. Le persone evacuate dalle abitazioni, sono già state accolte in strutture ricettive locali, che ringrazio per essersi tempestivamente messe a disposizione. Abbiamo richiesto alla Regione Toscana lo stato di emergenza per calamità naturale: ciò ci permetterà di avere un maggiore supporto nella ricostruzione. Il Presidente  Eugenio Giani, prontamente venuto a verificare la situazione, ci ha confermato la sua disponibilità a dichiararlo».

Il nuovo corso della presidenza chiamata a guidare la Toscana si apre dunque, purtroppo, all’insegna della crisi climatica. La Regione negli ultimi anni ha puntato molto sulla cura al dissesto idrogeologico, investendo su questo fronte circa 100 milioni di euro all’anno, ma occorre fare di più: il riscaldamento globale corre e la Toscana – che ha registrato nel 2019 il quinto anno più caldo dal 1955 – deve muoversi ancora più velocemente per limitare i danni legati al cambiamento climatico.

«La furia della tromba d’aria – conferma Giani – rivela cambiamenti climatici sempre più devastanti e il nostro impegno per la difesa del suolo sarà prioritario per la Regione Toscana».

AGGIORNAMENTO 14.30: Come informano dalla Giunta regionale, il presidente della Regione Toscana in carica Enrico Rossi, dando seguito anche ai sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi dal presidente in attesa di proclamazione Eugenio Giani, ha firmato oggi la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale.  L’atto è conseguente agli eventi meteo dal 24 al 26 settembre che hanno interessato alcuni territori in Toscana e in particolare quello livornese (Rosignano), Grosseto, Pisa, Siena e la Città metropolitana di Firenze

L. A.