Grazie alle piogge, Toscana fuori dallo stato di emergenza idrica emanato nel giugno 2017
Ma è nuovamente emergenza maltempo su cinque fronti
[20 Marzo 2018]
Dall’ultima riunione della cabina di regia (alla quale erano presenti oltre alla Regione, Ait, Lamma, Arpat ed Anci) istituita per monitorare e gestire l’emergenza regionale per crisi idrica emanata nel giugno 2017 è emerso che «La Toscana sta uscendo progressivamente dalla siccità grazie agli effetti positivi delle precipitazioni sopra le medie in questo ultimo periodo. Viste anche le disponibilità di risorsa idrica, dunque, con marzo si chiude lo stato di emergenza idrica regionale».
La fregione comunica che l’analisi dei dati pluviometrici, della portata fluviale, dei livelli delle falde e degli invasi sul territorio regionale hanno evidenziato che:
Relativamente al quantitativo di pioggia complessiva caduta negli ultimi 13 mesi, si registra una riduzione complessiva del deficit. Questo permane su parte delle province toscane, limitatamente al confronto con il periodo siccitoso 2012/13, in modo più significativo per le province di Grosseto e Siena, mentre in maniera minore per Arezzo, ma da un confronto tra la pioggia mensile registrata a febbraio 2018 e le precipitazioni medie del mese (calcolate sul trentennio 1988-2017), c’è un surplus di pioggia sulla maggior parte del territorio regionale, con valori di eccedenza stimabili intorno al 60% (corrispondenti a circa 50-55 mm di pioggia in più).
Per quanto riguarda le portate medie mensili dei fiumi, sono tutte molto prossime al valore medio del periodo ed in molti casi anche superiori. Dal punto di vista del bilancio idrico complessivo, negli ultimi mesi, si regista un trend positivo su tutto il territorio.
Bene anche le falde. Dall’analisi dei livelli, si evince una generale tendenza al miglioramento della situazione. Su un totale di 50 stazioni esaminate, solo un quarto mostrano valori più bassi rispetto ai valori medi del periodo. Si rilevano criticità localizzate agli acquiferi della zona del Monte Amiata, che si presume però siano in via di risoluzione in considerazione delle precipitazioni del mese di marzo e della presenza di un consistente manto nevoso sulle sommità.
Iinfine, i livelli degli invasi mostrano, rispetto ai livelli di fine 2017, un generale concreto incremento dei volumi immagazzinati: l’invaso di Bilancino è al 92 % del massimo volume di riempimento, situazione analoga per l’invaso di Montedoglio. Gli invasi di Levane e La Penna nel complesso sono al 40%; in risalita il complesso degli invasi del bacino del Serchio che passa dal 17% a circa il 53 % .
Continuerà comunque il lavoro della cabina di regia ed il monitoraggio della disponibilità della risorsa così da elaborare un report che aggiorni la situazione al 30 aprile 2018 e restituisca anche uno scenario di prospettiva per il resto del 2018.
Ma più pioggia vuol dire anche nuove emergenze idrogeologiche e la Regione è attiva su cedimento di argini, frane e cedimenti di strade.
Ecco nel dettaglio i cinque fronti di intervento ritenuti più pericolosi dalla Regione:
Montecatini Val di Cecina (PI),inizio cedimento dell’invaso Scandri: sotto il coordinamento del Genio civile regionale, sono attualmente in azione due pompe idrovore ad elevata portata (una dei Vigili del fuoco, l’altra dell’unione dei Comuni della Valdicecina) che continueranno a lavorare allo svuotamento dell’invaso anche durante la notte grazie all’impiego di una torre-faro. E’ stata inoltre eseguita la pulitura dello sfioratore (lo scarico di superficie, cioè il dispositivo usato nei bacini per smaltire l’acqua in eccesso), che ha contribuito all’abbassamento del livello dell’acqua di circa 20 cm. Il 19 marzo è stato effettuato un sopralluogo al quale hanno preso parte tecnici, amministratori locali, rappresentanti delle forze dell’ordine e del gruppo Ferrovie. In accordo con il sindaco è stato inoltre avviato il monitoraggio della situazione lungo la strada provinciale 68 (Saline Volterra Cecina) e la linea ferroviaria, per eventuale chiusura in caso di necessità. Attualmente su queste infrastrutture non sono state evidenziate criticità.
Bientina (PI), cedimento argine del Padule: il Genio civile sta intervenendo sull’argine del Padule di Bientina, dove ieri sera si è verificato un cedimento che ha provocato uno sversamento nei campi vicini, causando danni all’agricoltura. I tecnici sono intervenuti già dal 19 marzo ed hanno evidenziato altri 5 punti ‘critici’, sui quali si sta intervenendo in somma urgenza per sanare la situazione ed evitare ulteriori sversamenti. I lavori vengono svolti compatibilmente con lo stato dei luoghi, attualmente difficilmente raggiungibili e non accessibili con mezzi pesanti.
Careggine (LU), caduta massi lungo la Sc Coste-Monte Uccelliera: la strada è attualmente interrotta, con conseguente isolamento della frazione Coste dove vivono circa 50 persone. Il Comune di Careggine ha già attivato degli interventi di somma urgenza per ripristinare la viabilità in serata.
Fabbriche di Vergemoli (LU), cedimento del piano viario della sc San Pellegrinetto-Campolemisi in località Monte Bicocca: al momento la carreggiata risulta abbassata di alcuni centimetri, la viabilità è al momento interdetta a tutti i mezzi. Risulta isolata la località Corte vecchia, costituita solo da seconde case ed attualmente disabitata. La Protezione civile ed il genio civile monitorano la situazione, ma attualmente non è previsto nessun intervento a causa delle abbondanti nevicate che hanno interessato la zona nella giornata del 18 marzo. A Fabbriche di Vergemoli si è inoltre verificato il crollo di circa 10 mt del muro di contenimento della scarpata di monte della strada comunale Eremo Calomini. Il Comune sta provvedendo alla rimozione dei detriti.
Pescia (PT), riaperta la viabilità in località Medicina, dopo che era stata chiusa a causa di una frana verificatasi nella giornata del 18 marzo. Dopo aver verificato la situazione ed aver posizionato 3 geoblocchi, le persone che ieri erano state allontanate dalle loro abitazioni a scopo precauzionale sono state autorizzate a rientrare.