La pioggia è tornata ma la Toscana continua ad avere sete

Coldiretti: «È stata un’estate lunghissima ma anche la prossima rischia di essere altrettanto difficile con questi presupposti»

[15 Novembre 2022]

Pioggia e temporali sono tornati ad affacciarsi in Toscana, tanto che dalla Regione è stata diramata un’allerta meteo (codice giallo) su tutto il territorio, ma resta altissima la preoccupazione degli agricoltori per i livelli della falda di alcuni dei principali corsi d’acqua.

«Servono piogge abbondanti e neve nelle prossime settimane ed anche nei prossimi mesi per tentare di recuperare il pesante deficit accumulato nel 2022 e ripristinare così le scorte sulle montagne, negli invasi, nei laghi e nei terreni – spiega il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – Ad un fine agosto e settembre insolitamente piovoso che ci hanno permesso di avere un buon raccolto di colture importanti come il vino, l’olio ma castagne e funghi, non è purtroppo seguito il classico autunno. È stata un’estate lunghissima ma anche la prossima rischia di essere altrettanto difficile con questi presupposti. La situazione regionale continua a destare però molti timori. Senza acqua non può esserci agricoltura e ne cibo e questo ci espone a rischi pesantissimi dal punto di vista ambientale, economico e sociale».

Nel mese di ottobre il deficit pluviometrico regionale medio ha raggiunto il 93,7% con 112,8 millimetri in meno, combinandosi con temperature medie che hanno superato ogni record.

Per dare risposte in tempi brevi alle conseguenze dei cambiamenti climatici a livello regionale, Coldiretti partecipa attivamente al tavolo voluto dal presidente Eugenio Giani per l’attuazione di un piano invasi: «Servono invasi, laghetti ed infrastrutture di stoccaggio delle acque, anche di piccole dimensioni per recuperare le acque piovane, sparsi su tutto il territorio regionale da cui le aziende possono attingere per far fronte ai momenti di scarsità idrica – conclude Filippi – ed investimenti crescenti sull’agricoltura 4.0 per migliorare la competitività delle imprese e la sostenibilità delle produzioni agricole».