Anche i vichinghi mangiano toscano

Di ritorno dal Food Expo danese (Herning 6-8 Marzo), è tempo di bilanci per la Comunità del cibo a energie rinnovabili

[18 Marzo 2016]

Uno degli stereotipi più diffusi riguardanti le popolazioni del Nord Europa riguarda la freddezza del carattere e l’incapacità di manifestare empatia o entusiasmo, sopratutto  verso gli estranei. Eppure, niente di tutto questo potrebbe essere più lontano dalla realtà. I popoli nordeuropei, per quanto possano apparire discendenti diretti dei brutali vichinghi che imperversavano sulle coste europee diversi secoli fa a bordo dei loro agili drakkar, sono assolutamente inclini a festeggiare, gioire, e godere dei piaceri della vita. E tra i piaceri della vita ci sono sicuramente il buon bere e il buon mangiare.

Non deve quindi sorprendere che la trasferta della Ccer – Comunità del cibo a energie rinnovabili in terra danese abbia ottenuto un successo definito da alcuni “sorprendente”, sia per gradimento che per numero di contatti raccolti in fiera.

L’avventura danese era iniziata tramite contatti intercorsi tra la Camera di commercio italo-danese (referente in loco), Cosvig (il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, promotore della Ccer e anch’esso presente in fiera) e la Ccer. Una occasione quasi irripetibile per portare all’interno di una delle fiere enogastronomiche più importanti d’Europa un concetto nuovo di produzione alimentare e un modo nuovo -e sostenibile- di fare sviluppo economico nei territori.

Concetti che avevano tutte le premesse per trovare terreno fertile nella “illuminata” Danimarca, estremamente attenta -da sempre- alle tematiche di protezione dell’ambiente, sia per quanto riguarda i prodotti alimentari biologici e di qualità, che per il ricorso alle energie rinnovabili. Non va dimenticato, infatti, come la Danimarca riesca a soddisfare gran parte del proprio fabbisogno elettrico ricorrendo ai numerosi parchi eolici diffusi sul proprio ventoso territorio.

Cosvig e la Ccer si sono inseriti in una strategia commerciale più ampia che ha visto la partecipazione di una delegazione composta da circa 20 aziende italiane di cui – oltre a Cosvig – ben 8 appartenenti alla Comunità del cibo a energie rinnovabili: Parvus Flos, Caseificio Podere Paterno, Serraiola Wine, Consorzio Agnello Pomarancino, Terre Calde di Toscana, La Poderina Toscana, Frantoio San Luigi, Vapori di Birra. Presenti anche le altre aziende della Ccer con i propri prodotti: Panificio Montomoli, Panificio di Montegemoli, Podere La Fonte, Villa Magra, Fattoria Antica Filiera, Fattoria San Felo, Panificio Ragghianti, La Pergola, Agriteca.

L’impatto, come dicevamo, è stato decisamente positivo, sia dal punto di vista del gradimento enogastronomico e dei contatti commerciali ottenuti, che dal punto di vista della promozione territoriale tout court. La Toscana, infatti, anche in quei paesi, è una delle regioni italiane più amate e visitate, e ogni anno aumenta il numero di coloro che decidono di soggiornarvi, sopratutto nel periodo delle vacanze estive.

In un quadro simile, portare ai “vichinghi” una Toscana ancora più “buona” e “verde” di quella che si può vedere nelle cartoline, era sicuramente una scelta vincente. E così è stato.

 

di Ccer* e Cosvig**

* Comunità del cibo a energie rinnovabili

**Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche