Turisti in Toscana: nel 2015 aumento del 3%. Bene Firenze, in difficoltà Pisa e Pistoia

Sfiorati i 90 milioni di presenze. Tornano gli italiani

[4 Luglio 2016]

Secondo i dati del rapporto Irpet “La congiuntura turistica 2015/2016”, presentati da Enrico Conti al  convegno “Turismo e Toscana, la nuova governance regionale del turismo. Scenari e previsioni”, il 2015 è stato un anno positivo per il turismo nella nostra regione: «un aumento del 3,1% degli arrivi e del 2,9% delle presenze, per un totale di circa 90 milioni di turisti».

Intervenendo al Il convegno organizzato dalla Regione Toscana per fare il punto sulle politiche di settore,  Conti ha detto che i dati Irpet «Evidenziano nei flussi turistici 2015 una crescita ulteriore rispetto ai buoni risultati già raggiunti nel 2014. Il risultato è ancora una volta migliore rispetto al dato nazionale, dove gli arrivi aumentano complessivamente del 2.7% e le presenze del 1,9%>. Irpet ricorda inoltre che «Ai 44,8 milioni di turisti alloggiati in strutture ufficiali, devono esserne aggiunti altri 40 milioni circa stimati da Irpet in alloggi non ufficiali ed ulteriori 3,5 milioni che alloggiano in strutture ricettive che non rispettano l’obbligo di comunicazione delle presenze. In tutto in Toscana le presenze per turismo nel 2015 sono dunque state poco meno di 90 milioni ed hanno generato un 6.055 posizioni lavorative in più».

Ecco i dati presentati da Irpet e Regione Toscana:

Stranieri + 3,5%, ma aumentano anche italiani. Nel 2015 la dinamica regionale è trainata dai turisti stranieri (+3,5% le presenze e +3,6% gli arrivi), ma dopo due anni negativi ed uno di sostanziale stagnazione, finalmente tornano a crescere le presenze di italiani (arrivi +2,6%; presenze +2,2%) ed aumenta il turismo dei toscani in Toscana (+4,1% le presenze).

Turisti italiani. Le diseguaglianze tra le diverse aree del Paese fanno snetire i loro effetti: crescono le presenze dalle regioni del Nord e dal Lazio, mentre diminuiscono ancora le presenze da quasi tutte le regioni meridionali. La presenza degli italiani, prima concentrata soprattutto negli short break primaverili, nel 2015 si è estesa all’estate e all’autunno. Hanno scelto il mare(+3,4%), ma soprattutto la montagna (+7,4%) e la campagna/collina (+7,8%), preferendo per lo più alloggiare in alberghi di fascia media e bassa o in strutture ricettive più in grado di accogliere le esigenze di anziani e bambini (RTA, residence, villaggi e campeggi al mare). Continua a crescere anche la scelta dell’agriturismo in contesti rurali e di montagna (+,5% e +8,9%).

Turisti stranieri. Tra i turisti internazionali, che rappresentano comunque la principale componente, si evidenziano due realtà principali e molto diverse tra loro. Da una parte i ci sono i paesi emergenti, europei ed extraeuropei; dall’altra i ‘clienti’ storici della Toscana, europei occidentali e statunitensi. I primi viaggiano per lo più organizzati da tour operators, alloggiano in strutture a 4 e 5 stelle e visitano, in particolare se extraeuropei, quasi esclusivamente le città d’arte e i borghi principali della Toscana. I secondi, invece, sono per la maggior parte turisti ‘esperienziali’, viaggiano auto-organizzandosi e visitano anche le aree meno note dell’interno, frequentano la costa meridionale della regione, soggiornano anche in strutture extra alberghiere e in campeggio (sempre di fascia qualitativa medio/alta).

Chi sale e chi scende. Analizzando le presenze internazionali si nota un aumento dei viaggiatori dall’India (+38%), dall’Argentina (+17,1%), dalla Cina (+25,7% ) ed anche un ritono dei turisti australiani (+2,7%) e del Sud Africa (+24,3%). Tornano anche gli americani (+5,6%) e gli inglesi (+2,9%), oltre a tedeschi (+3,1%), austriaci (+8,2%) e svizzeri (+2%). In crescita anche il dato delle presenze dai paesi dell’Europa orientale (+6,2%) e dal gruppo Portogallo-Italia-Irlanda-Spagna (+ 10%). Vanno invece a diminuire le presenze da Olanda e Belgio (-3,2% dopo il -6,1% del 2014), continua il crollo delle presenze dalla Russia (-37,5%), persiste il declino delle presenze dal Giappone (-13%, dopo il -12,2% tra il 2013 e il 2014), si conferma la, pur contenuta, diminuzione delle presenze dal nord Europa (-0,7% quest’anno dopo il -3,1% del 2014), calo determinato in particolare dai norvegesi (-17,5%) mentre gli svedesi aumentano del 3,8% e i danesi del 6,7%.

Firenze la più amata. Firenze si conferma la destinazione ‘top’ della regione (+5,2% l’area fiorentina e +5,8% il capoluogo). Ad essa è strettamente correlato il risultato di Prato (+4%). Il ritorno degli italiani al mare e quello degli stranieri nell’interno favorisce il buon risultato delle provincie di Grosseto (+4,6%), Livorno (+2.1%) e Massa Carrara (+0,7%). Lucca tiene (-0,1%) nonostante il crollo delle presenze dei russi in Versilia, compensato dalla crescita degli italiani sulla costa e in Garfagnana, oltre che degli stranieri nella collina lucchese. Arezzo e Siena realizzano ottimi risultati grazie ai loro poaesaggi collinari e rurali ed alle città d’arte. Ad Arezzo la crescita effettiva è del 3,7% (anche se una forte diminuzione delle inadempienze nelle registrazioni gonfia il dato fino a 9,8%). Incidono positivamente soprattutto l’aumento degli italiani in Casentino e in Val di Chiana. In provincia di Siena (+4,4%), invece, è la compon ente straniera che cresce di più (+6,7%), in particolare nel Chianti e nei comuni circostanti il capoluogo, che invece resta stazionario.

Due sono le aree territoriali in sofferenza: Pistoia e Pisa. La provincia di Pistoia perde anche nel 2015 il 2,1% (-19,4% dal 2007) penalizzata dal declino del termalismo a Montecatini e dalla diminuzione degli stranieri nel capoluogo. Stessa difficoltà per Pisa, che perde soprattutto turisti italiani (-10%) e nei territori circostanti il capoluogo, in controtendenza con la dinamica regionale. , e in specifici territori circostanti il capoluogo, fa pensare a possibili problemi nella filiera di costruzione dell’informazione statistica. In generale i dati evidenizano per i capoluoghi di provincia risultati meno brillanti rispetto ai territori circostanti, questo evidenzia il diffondersi di un ‘pendolarismo turistico’ che premia i contesti rurali a scapito dei centri d’arte maggiori, una dinamica che probabilmente legata a dinamiche di prezzo e fenomeni di congestione.

Hotel di lusso, ma anche agriturismi e affittacamere. L’analisi della domanda in termini di tipologie ricettive conferma il gradimento, in particolare da parte dei turisti internazionali extraeuropei, delle strutture alberghiere di fascia alta. Nel 2015 gli hotel a cinque stelle hanno registrato l’11,8% di presenze in più e i quattro stelle il 5,1%. Parallelamente si conferma il declino delle tipologie alberghiere di livello inferiore, mentre tengono le strutture di categoria intermedia (+1,2% gli RTA e +1,4% i tre stelle), un dato aiutato dal ritorno al mare e in montagna degli italiani e dei toscani in particolare. Molto buoni anche i risultati delle strutture agrituristiche (+4,4%) sostenute dall’aumento dei turisti esperienziali. Il dato per loro è migliore vicino alle città d’arte (+8,3%) ma anche in campagna (+4,2%). Infine la categoria “Altre strutture”, che rappresenta principalmente gli affittacamere, cresce ma in modo più moderato (+2,3% nel complesso, +5,6% in città).