Irpet: la sicurezza in Toscana si mantiene stabile
Diminuiscono i reati e la percezione del rischio criminalità da parte delle famiglie
[20 Giugno 2023]
Secondo il “Rapporto sulla delittuosità e sulla percezione della sicurezza in Toscana” pubblicato dall’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana (IRPET), «La Toscana si colloca da 20 anni al sesto posto della graduatoria regionale per tasso di delittuosità, con 3.812 reati per 100mila abitanti nel 2021, al di sotto delle principali regioni del centro nord».
L’Irpet spiega che «Il rapporto presenta i principali dati sulla delittuosità a livello regionale, provinciale e dei capoluoghi di provincia nel 2021. Nel primo anno della pandemia, le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria hanno portato a una forte riduzione dei reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine). Questi reati, che hanno toccato nel 2020 i valori più bassi di tutta la serie storica, nel 2021 con l’allentamento delle misure restrittive alla mobilità e ai contatti sociali sono tornati a registrare una lieve crescita (+12mila denunce), rimanendo però molto di sotto i valori registrati nel periodo pre-pandemia (-26mila denunce pari a -16%). Le tipologie di reato in calo sia nel 2020 sia nel 2021 sono i furti con destrezza, più che dimezzati nell’anno del lock-down, le rapine in abitazione e negli esercizi commerciali, i reati legati agli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Anche il vasto gruppo dei reati definiti “altri”, 31mila denunce il 21% del totale, si mostra ancora in diminuzione».
Il rapporto evidenzia che «L’andamento del numero di delitti denunciati, negli ultimi due anni, mostra differenze tra le città capoluogo e gli altri comuni delle province. In media nei comuni capoluogo si osserva una crescita minore sul 2020 e una maggiore diminuzione rispetto al 2019. La metà del numero dei reati nel 2021 è stata denunciata nei comuni capoluogo di provincia, ma questi ultimi hanno contribuito solo per il 36% all’aumento rispetto al 2020, +4mila reati contro i +8 dei non capoluogo, e per il 75% alla diminuzione rispetto al 2019, -20mila denunce contro le -7mila degli altri comuni».
Le province toscane che si classificano tra le prime 25 in Italia per incidenza di delittuosità sono i Firenze (settima, con un tasso di 4.719), Prato (ottava con 4.403) e Livorno (nona con 4.257). Siena è 87esima con un tasso di 2.548 contro una media nazionale di 2.976), preceduta da Arezzo, 75esima con 2.724, Pistoia, 41esima con 3.228, Lucca, 30esima con 3.389, Massa Carrara, 26esima con 3.509, Grosseto, 22esima con 3.569 e Pisa, 21esima con 3.624. Ma Firenze è anche la città toscana con un aumento dei reati tra i più contenuti sul 2020 e con la maggiore riduzione rispetto al 2019 e l’IRPET fa notare che «Nonostante l’effetto Covid sulla delittuosità non sia chiaramente quantificabile i dati del 2021 si inseriscono nel quadro della complessiva riduzione dei reati osservabile dal 2013 in tutte le regioni italiane. Inoltre la Toscana è caratterizzata da una bassa incidenza dei reati predatori più violenti, quali scippi e rapine, così come quelli contro la persona, omicidi tentati e consumati, minacce, percosse, lesioni dolose».
Anche la percezione del rischio criminalità da parte delle famiglie, misurata da ISTAT attraverso l’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, è in continua diminuzione dal 2016 e nel 2021 raggiunge il valore più basso registrato dal 2005, solo il 18,6% degli intervistati dichiara di percepire, molto o abbastanza, il rischio di criminalità nella propria zona di residenza. Aumenta la percezione di sicurezza nel camminare di sera da soli e diminuisce la percezione del degrado nel proprio quartiere».
La Toscana è al tredicesimo posto tra le regioni italiane quanto a omicidi volontari consumati o tentati, diciassettesima per omicidi colposi e quattordicesima per violenze (minacce, percosse, lesioni dolose, violenze sessuali, sequestri di persona). E’ per furti con destrezza, in abitazioni, esercizi commerciali e da auto in sosta che sale in classifica fino ad arrivare al quinto posto in Italia, e al quarto per furti di autoveicoli, scooter, moto e relativi danneggiamenti.
La realtà smentisce ancora una volta la narrazione di pericolosità della destra (e dei media) che pure su questo ha costruito buona parte della sua fortuna elettorale nonostante la Toscana sia un paradiso sicuro rispetto ad altre regioni europee e Italiane e l’Italia sia uno dei Paesi più sicuri dove vivere al mondo.
Commentando il rapporto, l’assessore regionale alla sicurezza, Stefano Ciuoffo, ha fatto notare che «Abbiamo assistito poi ad una diminuzione dell’incidenza dei furti (che da soli rappresentano circa la metà dei reati totali) che nel 2020 era scesa a causa dall’emergenza Covid, mentre nel 2021 sono tornati a registrare una lieve crescita (+5mila denunce), rimanendo però molto al di sotto dei valori registrati nel periodo pre-pandemia (- 27mila denunce pari al -34%). L’analisi di Irpet, che ringrazio per il lavoro compiuto, ci restituisce una fotografia della situazione a tratti incoraggiante. Tuttavia sarebbe sbagliato abbassare la guardia. Serve invece proseguire il lavoro di squadra con le forze dell’ordine e l’impegno costante, di cui la Regione è indubbia protagonista, a creare reti di socialità per rendere sempre più vivaci e quindi sicure le nostre comunità».
Il direttore dell’IRPET, Nicola Sciclone, ha concluso: «Al netto dei fenomeni di criminalità organizzata e di corruzione che saranno oggetto di uno specifico studio in corso d’anno, la dimensione della delittuosità legata ai reati più comuni è assolutamente in linea con il peso economico e demografico della nostra regione. E con la più elevata incidenza di presenze turistiche. Con riferimento alla gravità dei reati, quelli più violenti sono tra i più contenuti in Italia. Nonostante che, oggi, molti reati comuni vengano resi noti e diffusi sui social, amplificandone l’eco e la percezione, non c’è su questo fronte uno specifico allarme».