Nardella: «È come avere una centrale elettrica nella città, senza avere i problemi di una centrale elettrica»
A Firenze in funzione la briglia dell’Isolotto, dove l’Arno produce elettricità rinnovabile
Monni: «Grazie all'installazione di 12 turbine potremo energia equivalente al fabbisogno di 20mila famiglie, e risparmiare 25mila tonnellate annue di CO2»
[29 Marzo 2024]
Dopo quelle inaugurate a Incisa e Compiobbi lo scorso maggio, da oggi anche la briglia dell’Isolotto – lungo il tratto fiorentino dell’Arno – produce elettricità rinnovabile, grazie a una turbina idroelettrica ad acqua fluente in grado di generare 7,4 GWh l’anno.
«Siamo in un luogo particolarmente significativo e protetto anche dal punto di vista paesaggistico – commenta l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni – in cui siamo riusciti a realizzare un’ operazione molto importante in accordo anche con la Sovrintendenza»
L’iniziativa rientra nella riqualificazione delle 13 pescaie (chiamate anche traverse, o appunto briglie) presenti nel tratto di Arno che va da Rignano a Lastra a Signa, voluta dalla Regione e finanziata con attraverso un project financing da 100 mln di euro con Iniziative toscane.
«Sono 55 km di pianura nei quali, oltre ad ottenere una maggiore sicurezza idraulica con grande attenzione alla preservazione della biodiversità (sono stati realizzati corridoi ecologici per la fauna ittica), potremo produrre, grazie all’installazione di 12 turbine, energia equivalente al fabbisogno di 20mila famiglie e risparmiare 25mila tonnellate annue di CO2», argomenta Monni.
In questo modo le briglie dell’Arno fiorentino stanno tornando a nuova vita – i vari interventi saranno completati entro il 2025 –, portando maggiore sicurezza idraulica oltre a energia rinnovabile.
«In questo modo – sottolinea il presidente della Regione, Eugenio Giani – coniughiamo sicurezza, sostenibilità ambientale e riqualificazione di vecchi manufatti. Le traverse, o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare la biodiversità e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale».
«È un progetto innovativo, 100% green, che ci consente di produrre 55 GWh di energia totalmente pulita – ha aggiunto il sindaco Nardella – È come avere una centrale elettrica nella città, senza avere i problemi di una centrale elettrica».