I dati Terna fanno chiarezza sulle anticipazioni del ministro Cingolani

Altro che 5,1 GW, da inizio anno le rinnovabili italiane sono cresciute di +0,64 GW

Per rispettare gli obiettivi indicati dal RePowerEu si stima siano necessari +10 GW l'anno

[6 Giugno 2022]

Sono stati resi pubblici i dati Terna sulle rinnovabili anticipati nei giorni scorsi da Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, facendo chiarezza sugli effettivi progressi nell’installazione di nuovi impianti: nei primi 4 mesi dell’anno – dunque fino ad aprile 2022 compreso – sono stati «completati e attivati nuovi impianti per 0,64 GW».

Da dove arriva dunque il dato dei +5,1 GW comunicato da Cingolani in Parlamento, che in molti hanno attribuito all’effettivo incremento in corso d’anno degli impianti rinnovabili italiani? Si tratta in realtà di una proiezione basata sulle richieste di allaccio alla rete arrivate a Terna.

Sul punto il ministro era stato chiaro, anche se forse eccessivamente entusiasta: «Nei primi cinque mesi del 2022 sono già stati richiesti allacciamenti alla rete per 5,1 GW – aveva dichiarato alla Camera – che sono 2,5 volte gli interi allacciamenti fatti nel 2020 e 2021. Questi dati li renderò pubblici a brevissimo e li spiegherò, c’è un’accelerazione senza precedenti, le semplificazioni hanno dato una mano».

Il problema, come già sottolineato su queste pagine, è che non è la richiesta di allacciamenti alla rete Terna a mancare: a fine 2021 risultavano (solo per eolico e fotovoltaico) domande di allaccio per 168 GW, ma nello stesso anno la nuova potenza effettivamente entrata in funzione (comprendente anche l’idroelettrico) si è fermata a 1,35 GW.

Il rilascio del benestare all’allaccio alla rete da parte di Terna, peraltro, di per sé non testimonia l’effettiva entrata in funzione degli impianti. Anzi, è dopo questo step che iniziano i problemi, perché c’è da superare lo scoglio dell’iter autorizzativo.

Dunque, come andranno davvero le installazioni di nuove rinnovabili nel corso del 2022? Ad oggi è troppo presto per offrire dati certi, tranne per il +0,64 GW già conseguiti. I dati Terna riportati dal ministero aggiungono che nel 2022 «saranno allacciati ulteriori 0,68 GW su rete AT che hanno vinto le prime aste GSE dell’anno».

Ci sono poi «ulteriori 3,8 GW sono già autorizzati ed entreranno in esercizio nel corso dell’anno. Si tratta per oltre 3,3 GW di impianti su rete di distribuzione che sfruttano, in alcuni casi, anche le semplificazioni introdotte». Questi 3,8 GW rappresentano però un auspicio: vedremo a fine anno se saranno davvero operativi.

«È importante notare che questi risultati parziali si riferiscono ai primi mesi dal 2022. Le ulteriori misure semplificative approvate dal Governo unitamente al progressivo raggiungimento della situazione di regime porteranno un’ulteriore accelerazione nella crescita delle rinnovabili», sottolineano dal ministero.

Questa è la speranza condivisa, ma per l’ottimismo è ancora presto: nel corso del 2021 sono stati installati 1,35 GW, nei primi quattro mesi del 2022 altri 0,64 GW. Arrivare a fine anno a +5,1 GW sarebbe un risultato decisamente migliore di quelli conseguiti dal 2014 in poi, ma sarebbe comunque largamente insufficiente.

Per rispettare gli obiettivi indicati dal RePowerEu si stima siano necessari +10 GW, mentre secondo la principale associazione confindustriale attiva nel comparto elettrico, Elettricità futura, sarebbe possibile installare 60 GW di energia rinnovabile in tre anni, sfruttando al massimo la capacità di installazione in Italia, che è stimata in 20 GW all’anno. Nonostante l’ottimismo del ministro Cingolani, senza semplificare davvero l’iter del permitting impiantistico questi dati resteranno una chimera.