Ferrari: «Particolare attenzione ai settori di depurazione, fognatura e ricerca perdite»
Dall’Acquedotto del Fiora in arrivo 115 mln di euro in investimenti entro il 2024
Renai: «Questo nuovo piano industriale ci pone davanti a ulteriori sfide, la transizione ecologia e digitale, il portare avanti la nostra scuola d’impresa»
[18 Febbraio 2022]
La partecipata pubblica Acquedotto del Fiora, ovvero il gestore unico del servizio idrico integrato in 55 Comuni del grossetano e senese, ha presentato il piano industriale 2022-24 e i suoi punti fermi: investimenti per 115 milioni di euro, e la scuola di impresa Agile academy come partner all’avanguardia per gli stakeholder.
«Il triennio appena concluso ha segnato un passaggio epocale per AdF – sottolinea il presidente Roberto Renai – Esauriamo una fase che è stata un’esperienza di successo, come ci confermano i numeri: gli investimenti messi a terra, la riduzione delle perdite in rete, la digitalizzazione, il protocollo di economia circolare, solo per citarne alcuni. Ora questo nuovo piano industriale ci pone davanti a ulteriori sfide: l’azienda evoluta riferimento per questa comunità, la transizione ecologia e digitale, il portare avanti la nostra scuola d’impresa».
Più nel dettaglio, si parla di oltre 550 milioni di investimenti realizzati dall’inizio della concessione a oggi – cui si aggiungeranno i 115 milioni previsti nei prossimi tre anni – pari a una media di 101 euro annui per abitante, una delle medie più alte in Italia e in linea con i Paesi del nord Europa.
Più nel dettaglio, negli investimenti del piano industriale 2022-2024 (in crescita del 15% rispetto al triennio precedente) spiccano 23 milioni (+10%) che saranno dedicati al settore della depurazione, 7 milioni (+35%) per l’innovazione e altrettanti (+20%) per la digitalizzazione, operando in modo funzionale agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e al Pnrr.
«AdF è un’azienda fortemente concentrata sul proprio profilo industriale, il servizio idrico integrato, con particolare attenzione ai settori di depurazione, fognatura e ricerca perdite: lo raccontano con chiarezza i numeri degli investimenti fatti finora e i 115 milioni di euro che metteremo a terra nei prossimi tre anni, di cui 23 dedicati totalmente al settore della depurazione – spiega l’amministratore delegato Piero Ferrari – Manteniamo le radici fortemente ancorate al nostro core business, ma rivolgiamo anche lo sguardo al futuro attraverso i tre pilastri evolutivi che sono economia circolare, territorio e imprese, cambiamento climatico, riuso e comunità energetiche, digitalizzazione, innovazione e sviluppo sostenibile e lo facciamo ancora più concretamente con l’Agile academy, che sarà il partner di tutti i nostri stakeholder, primi fra tutti i Comuni soci, ponendosi come un “competence center” specializzato in aree tematiche: architettura e agricoltura, rigenerazione urbana, risorse naturali, energia e ambiente, mobilità elettrica, acceleratori e incubatori di start up, innovazione e digitalizzazione».