Eolico in Mugello, in Parlamento interrogazione contro i Nimby delle Soprintendenze

La deputata Rossella Muroni chiama in causa il premier Draghi oltre ai ministri Cingolani e Franceschini

[28 Giugno 2022]

Ieri nell’afosa Firenze si sono toccati i 41,8°C, la temperatura più alta mai registrata a giugno in città: si tratta dell’ennesima dimostrazione di una crisi climatica che in Toscana assai veloce, nel bel mezzo della siccità più grave da oltre vent’anni, che si accompagna ad una crisi energetica dovuta alla dipendenza dalle fonte fossili.

Accelerare l’installazione di impianti industriali per catturare le energie rinnovabili che la natura ci mette (gratuitamente) a disposizione sul territorio dovrebbe rappresentare una questione di sicurezza regionale e nazionale, ma in realtà è l’immobilismo a regnare sovrano.

Tant’è che sulle colline sopra Firenze non è ancora arrivata la parola fine sulla possibilità di realizzare 7 pale eoliche, a causa di un iter autorizzativo lungo tre anni e ancora non arrivato a un punto fermo.

Il progetto in questione è stato avanzato in Mugello dal gruppo Agsm, prevede investimenti da 35 mln di euro per installare 29,6 MW di pale eoliche, quanto basta per generare 80 GWh di energia elettrica all’anno (l’equivalente dell’elettricità consumata da 100mila persone) e risparmiare al contempo l’emissione di circa 40 mila tonnellate di CO2, oltre all’uso di 16 milioni di mc di gas fossile.

La Toscana rappresenta purtroppo la Regione peggiore d’Italia per installare nuovi impianti rinnovabili, ma stavolta dalla Conferenza dei servizi sarebbe arrivato l’ok all’impianto eolico “Monte Giogo di Villore”, che dovrebbe sorgere su un crinale appenninico a 10 chilometri dai capoluoghi dei Comuni di Vicchio e Dicomano, entrambi favorevoli al progetto.

La Giunta regionale ha infatti rilasciato l’Autorizzazione unica lo scorso 7 febbraio: la bontà del progetto è testimoniata anche dal sostegno di associazioni come Cittadini per l’Italia rinnovabile ma anche da Legambiente e Kyoto club, e non sono mancati i momenti di confronto con la popolazione (nel corso degli scorsi mesi il processo partecipativo pubblico è stato partecipato da 200 fra cittadini, associazioni, esperti di energia e di ambiente).

Ma tutto questo non è bastato: il 18 febbraio il ministro della Cultura, su richiesta del Soprintendente di Firenze, si è opposto al rilascio dell’autorizzazione al parco eolico in Mugello, come sovente accade anche altrove. E questo nonostante le modifiche intercorse al progetto per venire incontro alle richieste della Soprintendenza.

«In conferenza di servizi la Soprintendenza ha espresso parere negativo, e lo ha mantenuto nonostante il proponente abbia recepito importanti modifiche progettuali richieste dalla Soprintendenza stessa. Tra queste lo stralcio di 1 aerogeneratore degli 8 iniziali, eliminazione della cabina impianto, nonché modifiche a molti allargamenti stradali», spiega Rossella Muroni, deputata di FacciamoEco – e già presidente nazionale di Legambiente – all’interno di una nuova interrogazione parlamentare presentata al premier Draghi oltre che ai ministri Cingolani (Transizione ecologica) e Franceschini (Cultura).

Secondo i termini di legge, il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto esprimersi sul tema entro 15 giorni – ossia entro il 21 marzo 2022 –, ma dopo tre mesi in realtà non si è mossa foglia. Da qui l’iniziativa di Muroni, che parte dal Mugello per abbracciare un problema che purtroppo riguarda l’intero Paese: per rispettare gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 dovremmo installare almeno 10 GW di nuovi impianti rinnovabili l’anno, ma in realtà il ritmo di installazione è circa un decimo.

Da qui la richiesta di chiarimenti nell’interrogazione, che punta a scoprire a che punto sia l’istruttoria ed eventualmente quando sia previsto l’esame in Consiglio dei ministri per il progetto eolico in Mugello, ma anche a capire «quali iniziative si intendano intraprendere affinché casi come questo non si ripetano», facendo pulizia delle varie sindromi Nimby&Nimto che bloccano lo sviluppo delle rinnovabili ovunque in Italia.