Il Tar ha respinto i ricorsi che bloccavano il progetto, esultano anche gli ingegneri fiorentini
Eolico in Mugello, Legambiente canta vittoria: «Bella notizia per la lotta alla crisi climatica»
Ciafani e Ferruzza: «Decarbonizzare la nostra economia e i nostri stili di vita sarà il macro-obiettivo su cui ci dovremo esercitarci tutti»
[11 Gennaio 2024]
Il Tar della Toscana ha respinto i due ricorsi – avanzati da associazioni come Italia nostra e dal Comune di San Godenzo – che bloccavano il progetto di parco eolico a Monte Giogo di Villore, in Mugello; una buona notizia per gli ambientalisti del fare, come nel caso di Legambiente che canta vittoria.
«Accogliamo con soddisfazione la notizia dello sblocco del progetto eolico di Villore – dichiarano Stefano Ciafani e Fausto Ferruzza, rispettivamente presidenti nazionale e regionale di Legambiente – perché la crisi climatica ci obbliga ad adottare contromisure risolute e coerenti non solo in tema di adattamento (comparto nel quale nei giorni scorsi abbiamo già ribadito la nostra determinazione a raggiungere il target di consumo di suolo zero nel minor tempo possibile), ma anche nella mitigazione. Decarbonizzare la nostra economia e, più in generale, i nostri stili di vita sarà infatti il macro-obiettivo su cui ci dovremo esercitarci, tutti, nei prossimi anni se vorremo davvero combattere quella febbre del pianeta, di cui il programma Ue Copernicus ci ha appena parlato nei giorni scorsi».
Il programma europeo di punta per l’osservazione della Terra conferma infatti che il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato fin dall’era pre-industriale (1850) e probabilmente degli ultimi 100mila anni.
Gli scienziati del clima hanno raggiunto un consenso pressoché unanime sulle cause, ovvero il riscaldamento globale indotto dalle emissioni di gas serra antropiche, a loro volta legate all’uso dei combustibili fossili.
Non a caso il percorso di sviluppo sostenibile al 2030 e al 2050 dall’Agenzia internazionale dell’energia e dall’Ipcc fa perno sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, il che comporta ovviamente installare i relativi impianti sul territorio; alcune associazioni, amministrazioni e comitati Nimby interpretano questa necessità come un pericolo per la tutela del paesaggio, quando il rischio maggiore che corre è in realtà l’avanzare della crisi climatica.
Per questo le tre principali associazioni ambientaliste del Paese – Legambiente, Wwf e Greenpeace, con un ruolo di primo piano proprio di Ferruzza – hanno raggiunto una posizione comune sui “paesaggi rinnovabili” sostenendo la realizzazione degli impianti.
Nel caso specifico del Mugello, anche l’Ordine degli ingegneri di Firenze esulta di fronte alla decisione del Tar: «Gli impianti eolici possono essere compatibili con l’ambiente e con il paesaggio se ben progettati – dichiara Stefano Corsi, coordinatore della commissione Ambiente ed energia dell’Ordine – In Italia un iter autorizzativo può durare anni e capita anche che un progetto con valutazione di impatto ambientale sia rimesso in discussione. Tutto questo produce ritardi nella transizione energetica alle fonti rinnovabili, così nel frattempo si continua a produrre con fonti fossili. L’attenzione alla compatibilità territoriale è giustissima ma se si traduce in un no a priori rischia di essere sterile. Peraltro utilizzare le previste forme di partecipazione alla definizione di migliori misure di mitigazione ambientale consentirebbe di avere progetti migliori sotto tutti i punti di vista»
Partecipazione che, nel caso mugellano, c’è stata ampiamente: la stessa Legambiente ha partecipato all’inchiesta pubblica, all’interno della procedura di Valutazione d’impatto ambientale (Via) svoltasi tra maggio e agosto 2020, producendo osservazioni migliorative nel merito del progetto.