L’obiettivo finale è raddoppiare l’attuale produzione geotermoelettrica
Geotermia, a che punto è il dibattito in Regione Toscana sulla proroga delle concessioni
Monni: «La vecchia proposta Enel da 2,9 mld di euro è solo il punto di partenza, dovrà essere conveniente per tutto il territorio e avere ricadute positive per tutta la zona»
[26 Marzo 2024]
Durante la seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Aree interne, il Consiglio regionale della Toscana ha condotto numerose audizioni in vista della possibilità di proroga ventennale per le concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della geotermia sul territorio.
È emersa un’ampia condivisione da parte dei sindaci (Castelnuovo Val di Cecina, Radicondoli), delle forze politiche (Elena Meini – Lega, Andrea Pieroni – Pd) e dei soggetti economici intervenuti (Riag, Confcooperative, Confartigianato, Confabi, Confindustria, Conflavoro) sull’opportunità di continuare a sviluppare la coltivazione della fonte geotermica, con un accento marcato sull’utilità di poter operare in continuità con Enel green power, l’attuale gestore delle centrali.
In particolare, il presidente della commissione Aree interne – Marco Niccolai – ha evidenziato «l’importanza dello sviluppo della geotermia per evitare lo spopolamento delle aree interessate e per uno sviluppo energetico compatibile con la transizione ecologica. La geotermia è una risorsa energetica per la Toscana e l’Italia. In Toscana coinvolge 16 comuni, tutti ubicati nelle aree interne, e quindi nella geotermia risiede una risorsa straordinaria per questi territori e per lo sviluppo futuro delle comunità».
Pieroni ha sottolineato «l’ampia condivisione che abbiamo trovato su questo tema, compreso con Enel», mentre la portavoce delle forze d’opposizione (Meini) ha ringraziato tutti gli intervenuti ricordando che il confronto con l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, ha «portato ad una Risoluzione sulla geotermia approvata in Consiglio regionale all’unanimità. Abbiamo lavorato tutti insieme per far avanzare un progetto fondamentale per la Toscana».
«Su una tema complesso come la geotermia non c’è sempre unità d’intenti come ho trovato in questa aula – ha argomentato Monni – nell’area amiatina abbiamo rassicurato la popolazione con indagini sanitarie accurate. Adesso abbiamo le condizioni migliori per poter pensare ad un aumento di potenza da installare passando dal 34% di energia elettrica prodotta ad un raddoppio di tale produzione. La cifra di 2 miliardi e novecento mila euro di Enel della vecchia proposta è solo il punto di partenza, adesso dovremo dimostrare la validità della proroga che dovrà essere conveniente per tutto il territorio e avere ricadute positive per tutta la zona».
La data fatidica, entro la quale la Regione dovrà rispondere al nuovo piano d’investimenti proposto da Enel, è attesa per fine giugno; nel frattempo la geotermia è già stata riconosciuta a pieno titolo come un elemento caratterizzante dell’identità toscana.
«Stiamo lavorando, insieme agli altri soggetti coinvolti, al nuovo progetto che dovrebbe rilanciare complessivamente il settore della geotermia», ha dichiarato nel merito Luca Rossini, responsabile Geotermia per Egp, ribadendo la disponibilità della società ad aumentare la potenza con la certezza dei tempi concessi dalla proroga per fare investimenti: «Adesso il 30% degli investimenti vanno sui territori e il 50% resta in Toscana. Chiaramente considerando i tempi ristretti se non ci sono imprese toscane disponibili dobbiamo necessariamente andare fuori. Volevo però ricordare che il beneficio fiscale per le imprese che producono nel territorio arriva fino al 90%».