Pd e Lega presentano emendamenti
Geotermia, sostegno bipartisan per la proroga delle concessioni nel decreto Milleproroghe
L’obiettivo è spostare la deadline dal 2024 al 2039, per dare certezza agli investimenti e siglare un nuovo protocollo d’intesa con gli Enti locali
[24 Gennaio 2022]
Dopo essere stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, il decreto Milleproroghe (Dl 30/12/21, n°228) sta attraversando in queste settimane l’iter parlamentare per la conversione in legge, all’interno del quale Pd e Lega hanno presentato emendamenti per estendere la durata delle concessioni geotermiche ad oggi attive in Toscana e in scadenza al 2024.
Una deadline troppo ravvicinata per programmare al meglio uno sviluppo industriale sostenibile per la coltivazione della risorsa, come spiegano Giacomo Termine (segretario del coordinamento territoriale Pd della provincia di Grosseto) e Luca Sani (deputato Pd) in una nota congiunta.
«L’obiettivo dell’emendamento è quello di affrontare, almeno temporaneamente, il nodo della vita e dello sviluppo geotermico offrendo al Paese energia pulita e a basso costo e ai territori coinvolti una risposta e una prospettiva di crescita socio-economica. Oggi è necessario avere certezze di un concessionario che investa e garantisca importanti introiti ai territorio interessati all’attività geotermica, oltre che la conseguente crescita progressiva della produzione elettrica da fonte rinnovabile: nell’emendamento si prevede, infatti, la proroga delle concessioni in capo al concessionario originario (ovvero Enel, ndr) fino al 31 dicembre 2039, consentendo così un’adeguata pianificazione di pluriennale di investimenti oltre alla possibilità di siglare un nuovo protocollo di intesa con i Comuni».
Anche l’Accordo generale sulla geotermia, siglato nel 2007, è infatti legato alle concessioni in essere; un’intesa che veicola risorse economiche fondamentali per la Toscana dal cuore caldo. A quest’Accordo è infatti legata la distribuzione di circa 30 mln di euro annui, 18 dei quali in capo direttamente ai Comuni e 12 destinati a progetti d’area decisi in modo condiviso dal Tavolo istituzionale sulla geotermia di cui fanno parte tutti gli Enti locali (Regione, Province, Unioni dei comuni, Comuni, CoSviG). Una realtà tanto importante da meritare un impegno bipartisan.
Dopo il Pd, anche la Lega – tramite il deputato toscano Manfredi Potenti – comunica infatti di aver presentato un emendamento al decreto Milleproroghe per richiedere «la proroga delle concessioni in capo al concessionario originario al massimo fino al 31 dicembre 2039. È necessario – dichiara Potenti – favorire il passaggio dell’Italia all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti, che garantiscano anche l’indipendenza strategica sotto il profilo energetico senza rinunciare, però, alla tutela della programmazione degli investimenti finanziari che i concessionari dovranno effettuare in prospettiva di sostenere tale transizione, in un orizzonte temporale medio-lungo».
Ne va non solo della tenuta socio-economica della Toscana dal cuore caldo, ma anche delle ambizioni di sviluppo sostenibile di tutta la Regione; le risorse geotermiche sono un bene indisponibile dello Stato – sebbene la competenza legislativa sia condivisa con la Regione –, e in Toscana rappresentano la migliore arma a disposizione per la decarbonizzazione.
Se il ministro Cingolani prevede di incentivare l’istallazione di impianti geotermoelettrici per almeno 200 nuovi MW da qui al 2030, di fatto le risorse disponibile solo in Toscana giustificano ambizioni ben più elevate.
Già oggi questa fonte rinnovabile autoctona è in grado di coprire il 34% dei consumi regionali di elettricità, pari al 70% di tutta l’elettricità da fonti rinnovabili prodotta in Toscana: le 34 centrali geotermoelettriche gestite da Enel producono circa 5,7 TWh l’anno, quanto basta ad evitare il consumo di 1,1 MTep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e l’emissione in atmosfera di 3 Mt di CO2eq. Alla partita dell’elettricità si aggiunge poi quella del calore, con 9 Comuni geotermici forniti dal teleriscaldamento – si tratta di circa 13mila utenti, comprese varie realtà industriali – e una produzione di calore pari a circa 454 GWh, in grado di evitare l’emissione di altre 121mila tonnellate di CO2eq.
Tutta energia con emissioni di gas serra aggiuntive rispetto a quelle naturali pari a zero, come dimostrano in modo robusto le ultime evidenze scientifiche raccolte nel merito, con potenzialità inespresse ancora enormi: al 2050 la produzione di elettricità da geotermia tecnicamente potrebbe arrivare a raddoppiare, fino a coprire il 60% dei consumi regionali. Una prospettiva che adesso si fa un po’ più vicina, in attesa che il decreto Milleproroghe arrivi alle votazioni finali.