I Ppa per mettere al centro le rinnovabili nella riforma europea del mercato elettrico
Elettricità futura: «Occorrerà far crescere la diffusione dei contratti d’acquisto a lungo termine per l’energia elettrica rinnovabile»
[4 Aprile 2023]
Si è tenuto ieri alla Luiss business school di Roma l’evento La riforma del mercato elettrico europeo fra concorrenza, sostenibilità e sicurezza degli approvvigionamenti, organizzato dai principali attori industriali di settore – rappresentati da Elettricità futura, Confindustria e Utilitalia – per mettere a fuoco il processo di riforma avviato lo scorso marzo dalla Commissione Ue.
Si tratta di una proposta pensata a Bruxelles per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e l’eliminazione graduale del gas, ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, tutelare meglio i consumatori dalle future impennate dei prezzi e dalla manipolazione potenziale del mercato e rendere l’industria dell’Ue pulita e più competitiva.
Ma come raggiungere questi molteplici obiettivi? Le strade per una riforma del mercato elettrico sono infatti molteplici.
«Il mercato elettrico è la pietra angolare del processo di decarbonizzazione previsto dal Pacchetto Fit for 55 e deve garantire la massima efficienza economica per promuovere gli investimenti nella produzione di energia rinnovabile e la competitività del sistema industriale», commenta Aurelio Regina, presidente del gruppo tecnico Energia di Confindustria.
Sotto questo profilo l’associazione degli industriali italiani già alla fine dello scorso anno ha presentato la sua proposta di riforma del mercato elettrico nazionale, sostanzialmente allineata all’impostazione europea, ritenendo necessario anticipare e proporre la riforma del mercato elettrico vista la forte necessità di individuare un nuovo modello adatto alla trasformazione ecologica, favorendo lo sviluppo delle rinnovabili e il loro potenziale sul piano della competitività.
«Utilitalia – aggiunge il presidente Filippo Brandolini – condivide l’idea di non stravolgere ma di perfezionare l’attuale Market Design. Bisogna evitare approcci che introducano forme di prezzo amministrato o che impongano scelte eccessivamente stringenti agli operatori affinché possano remunerare i propri investimenti. Al contempo, nel privilegiare in forma prioritaria la libera competizione e le logiche di mercato, eventuali cap al prezzo dei mercati dovrebbero continuare ad assumere un connotato esclusivamente emergenziale con funzioni di ultima istanza, senza diventare strumenti di carattere permanente. Inoltre, occorre prevedere meccanismi che si affianchino ai mercati spot, diffondendo segnali economici più stabili nel tempo ed in qualche modo garantiti che supportino gli investimenti in generazione elettrica low-carbon»
Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, sottolinea invece che «la proposta di riforma del mercato elettrico europeo mira a una maggiore sicurezza e indipendenza energetica. È una direzione peraltro coerente con il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico italiano elaborato da Elettricità Futura e in linea con l’orizzonte del RePowerEu che prevede, per l’Italia, la realizzazione di 85 GW di nuova capacità rinnovabile al 2030 per aumentare la competitività delle nostre industrie. Occorrerà far crescere la diffusione dei Ppa, i contratti d’acquisto a lungo termine per l’energia elettrica rinnovabile».