Il workshop online (ad accesso libero) venerdì 2 ottobre, dalle 17 alle 19
Il progetto Ecoesione sbarca al Festival dello sviluppo sostenibile
Le politiche di contrasto alla crisi climatica devono migliorare (anche) la vita delle persone, se non vogliamo che la transizione ecologica resti al palo: questa è un’occasione per disegnarle collettivamente
[29 Settembre 2020]
È difficile chiedere a chi non vede un futuro di investire nel domani. Per questo il sostegno alla green economy, fatta ad esempio di fonti rinnovabili e impianti per una gestione circolare (e integrata) dei rifiuti che produciamo, è indispensabile associare adeguate politiche sociali per migliorare in concreto la vita delle persone. Non è affatto una missione impossibile – la Iea informa oggi che le rinnovabili sono giunte a dare lavoro a 11,5 milioni di persone nel mondo, un record – ma neanche un traguardo che si raggiunge da sé.
Il progetto Ecoesione, finanziato dal ministero dell’Ambiente e con il cuore all’Università di Pisa, nasce proprio per analizzare le interconnessioni tra politiche di contrasto al cambiamento climatico e meccanismi distributivi, proponendosi di studiare come gli impatti sociali di tali politiche possano ostacolare la transizione ecologica.
Un progetto di cui abbiamo già dato conto su queste pagine e che il 2 ottobre sarà presentato direttamente al Festival dello sviluppo sostenibile promosso dall’ASviS, con un workshop (ad accesso libero) online.
Il workshop rappresenta un primo momento di confronto sull’applicazione dei modelli su cui si basa il progetto, in un’ottica cooperativa. Ecoesione propone infatti un modello di ricerca-azione che favorisce l’interazione con i cittadini, gli insegnanti e gli studenti, i decisori politici e i vari portatori di interesse in due casi-studio locale anche al fine di sperimentare l’attuazione di strategie volte ad armonizzare i diversi aspetti e i target dello sviluppo sostenibile.
In quest’ottica i partecipanti saranno invitati a prendere parte a gruppi di discussione dove saranno guidati dai facilitatori per comporre una mappa di relazioni per articolare il tema proposto, diventando attori dell’indagine scientifica che il progetto intende sviluppare.
Le discussioni saranno incentrate su tre temi:
1) Politiche ambientali e disuguaglianze nell’accessibilità dei beni e dei servizi
Le politiche di contrasto al cambiamento climatico potenzialmente renderanno inaccessibili certi tipi di consumo, ricadendo in modo diverso su diverse categorie di persone e così rischiando di aggravare le disuguaglianze. Quali politiche possono contrastare l’aumento della disuguaglianza nell’accessibilità di beni e servizi o rendere disponibili altri modi di consumo ambientalmente e socialmente sostenibili?
2) Le ricadute occupazionali della transizione produttiva
Le politiche di contrasto al cambiamento climatico comportano una riconfigurazione del sistema produttivo che minaccia forti impatti occupazionali. Quali politiche immagini possano limitare i rischi occupazionali o per contro fornire alternative per sostenere l’occupazione?
3) Implementazione delle politiche ambientali e sistemi di welfare locali:
Le politiche assunte a livello globale interagiscono con le specificità dei contesti e dei rapporti a livello nazionale/locale, incontrando potenziali attriti o vere e proprie barriere alla loro implementazione. I sistemi di welfare possono risentirne o, d’altra parte, rappresentare una opportunità per mitigare i rischi specifici che ricadono nei contesti. In che modo i sistemi di welfare possono offrire una copertura rispetto ai rischi connessi alla transizione ecologica?
Come già accennato l’accesso al workshop è libero, ma vincolato a un numero massimo di 50 persone. Per organizzare i gruppi è dunque necessario iscriversi compilando il seguente modulo, e indicando a quale gruppo di discussione interesserebbe partecipare. Per l’iscrizione è possibile usare il seguente link: http://www.123formbuilder.com/form-5635006/my-form. Per ulteriori informazioni è a disposizione la pagina Asvis dell’evento (cliccando QUI) o l’indirizzo email ecoesione@posteo.net.