Il progetto multiutility della Toscana inciampa sull’assemblea Publiacqua

Il socio “privato” non si manifesta, e all’assemblea manca il quorum per deliberare in merito alle modifiche statutarie

[9 Settembre 2021]

A seguito del provvedimento del Tribunale di Firenze del 25/08/2021 che respingeva il ricorso di Acque blu fiorentine, socio “privato” di Publiacqua, la società che gestisce il servizio idrico integrato per un terzo dei cittadini toscani ha convocato per ieri l’assemblea dei soci, che si è conclusa però con un nulla di fatto.

È mancato il quorum per votare le proposte di modifica dello statuto (approvate all’unanimità dal cda lo scorso 9 giugno), che avrebbero dato più peso ai soci pubblici in seno al cda, e al contempo per iniziare formalmente a valutare l’ingresso di Publiacqua nella costituenda multiutility della Toscana.

Un percorso lanciato lo scorso dicembre dai Comuni di Firenze, Empoli e Prato per andare a comporre una società che unisca i servizi pubblici nel comparto idrico, ambientale ed energetico all’interno di un unico soggetto interamente pubblico, che nel frattempo ha già fatto passi avanti con la creazione della holding pubblica “Acqua Toscana” proprio in seno a Publiacqua.

Ieri all’assemblea dei soci erano presenti proprio i soci pubblici Acqua Toscana (53,16%), Publiservizi (0,43%), e altre amministrazioni comunali per un totale del 54,922% delle azioni, ma mancava all’appello Acque blu fiorentine – il socio “privato”, anche se il 75% delle relative azioni è in mano ad Acea, il cui capitale è a sua volta detenuto per il 51% dalla città di Roma –, proprietario del 40% del capitale sociale.

«L’assemblea non ha potuto quindi deliberare in merito alle modifiche statutarie all’ordine del giorno (essendo previsto un quorum deliberativo dei due terzi del capitale sociale) collegate al progetto multiutility», commentano laconicamente da Publiacqua.

È la terza volta che Acque blu fiorentine (Abf) diserta l’assemblea Publiacqua, un percorso sul quale i Comuni avevano già più volte invitato al confronto costruttivo. «Dispiace constatare che ad oggi questo dialogo non sia avvenuto – commenta il sindaco di Prato Matteo Biffoni – e che vi sia un’evidente ostilità nei confronti di un progetto fondamentale per i nostri territori. Evidentemente Abf (il cui socio di maggioranza è Acea) fa prevalere il suo solo interesse di socio privato invece che dell’intera Publiacqua. In ogni caso, la parte pubblica proseguirà con serenità nel suo percorso».

Si preannuncia così una guerra di carte bollate, anche se una deadline teorica è già fissata al 2024: per allora la concessione a Publiacqua scadrà naturalmente, e l’obiettivo già annunciato dai Comuni è arrivare a liquidare il socio privato per riportare il servizio idrico integrato al 100% nel perimetro pubblico.

Un percorso che la multiutilty punta però ad accelerare non poco, dato che l’obiettivo dichiarato del progetto è quello di arrivare a costituirsi nel gennaio 2022. Tempi stretti dunque, a maggior ragione dopo la battuta d’arresto di ieri.