Nel corso del 2022 installati appena 105 MW (quasi solo fotovoltaico), geotermia «ferma al palo»
In Toscana il 51% dell’elettricità arriva dalle rinnovabili, ma i nuovi impianti sono bloccati
Legambiente: «Con l’emanazione della direttiva europea Red II dobbiamo cambiare marcia e anche atteggiamento, subito»
[7 Giugno 2023]
Oltre la metà dell’energia elettrica prodotta in Toscana arriva da fonti rinnovabili (8.532 GWh, 51%), un dato che pone la regione tra le più virtuose a livello nazionale sotto questo profilo, anche se la spinta propulsiva necessaria per continuare a migliorare sembra purtroppo esaurita da tempo.
Le nuove installazioni sul territorio sono di fatto ferme: il nuovo rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente testimonia che nel corso dell’intero 2022 sono stati installati appena 105 MW di nuovo impianti (quasi esclusivamente fotovoltaici), sui +3,4 registrati a livello nazionale.
Ad oggi la Toscana è l’11esima Regione d’Italia per potenza rinnovabile istallata, con 2.638 MW. La parte del leone continua a farla la geotermia – arriva dalle centrali gestite da Enel green power tanta elettricità da poter coprire un terzo della domanda regionale –, ma l’ultima centrale realizzata risale ormai al 2014 nonostante l’Ue imponga di triplicare il geotermico installato al 2030.
Anche Legambiente nel suo rapporto è netta nell’evidenziare una «geotermia ad alta entalpia ferma al palo», non solo in Toscana ma in tutta Italia.
«Con l’emanazione della direttiva europea Red II dobbiamo cambiare marcia e anche atteggiamento – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e responsabile nazionale paesaggio per il Cigno verde – perché la co-pianificazione tra ministeri (Mic e Mase) e tra Governo e Regioni dovrebbe nel prossimo lustro produrre Linee guida condivise per l’individuazione delle Aree idonee allo sviluppo armonico delle rinnovabili sui territori. Non si tratta di aggredire il paesaggio, semmai di ripararlo, di ricucirlo, di farlo co-evolvere in modo armonico con l’esigenza sacrosanta di decarbonizzare la nostra economia. E questo non potrà avvenire domani. Dovrà accadere adesso. Subito».
Le potenzialità, del resto, in Toscana ci sarebbero. Sotto questo profilo è interessante il dato dei Comuni che possiamo definire 100% rinnovabili elettrici che nel 2022 sono 113, pari 41,5% del totale di quelli presenti nella Regione.
Occorre però osservare che, in Toscana come nel resto d’Italia e dell’Ue, la domanda di energia termica – per raffreddamento e soprattutto riscaldamento – pesa per circa metà dei consumi energetici.
Non a caso, se si guarda ai Comuni censiti da Legambiente davvero 100% rinnovabili (ovvero quelli in cui l’energia termica ed elettrica prodotta dalle diverse tecnologie pulite supera i consumi energetici delle famiglie residenti), in tutta Italia il dato resta fermo a 40.
Di questi 40, 6 sono toscani – gli unici dell’Italia centrale e meridionale – e sono geotermici: Castelnuovo di Val di Cecina (PI), Monterotondo Marittimo (GR), Monteverdi Marittimo (PI), Montieri (GR), Pomarance (PI) e Santa Fiora (GR). Anche e soprattutto qui, però, la geotermia resta paradossalmente «ferma al palo», con le concessioni minerarie che sottendono l’attività delle centrali già attive in scadenza nel 2024: ancora non è dato sapere se la scelta cadrà su una proroga o sulla messa a gara.