La geotermia potrebbe soddisfare fino al quintuplo del fabbisogno energetico italiano

Manzella (Cnr): «Possiamo risparmiare miliardi di metri cubi di gas», grazie a teleriscaldamento e produzione di elettricità da questa fonte rinnovabile

[12 Agosto 2022]

La geotermia è una fonte rinnovabile che l’Italia ha saputo mettere a frutto per prima al mondo – grazie all’esperienza maturata a partire da Larderello, ormai da oltre due secoli fa –, e che oggi soddisfa il 35% del fabbisogno elettrico toscano oltre a teleriscaldare 9 Comuni geotermici.

Ma in Toscana come nel resto d’Italia potrebbe crescere ancora molto, contribuendo in modo determinante a decarbonizzare il Paese e a sganciarlo dall’import di gas naturale, russo o meno.

Temi che sono stati messi in evidenza all’interno di un focus del Tg1, condotto nei giorni scorsi all’interno del geoparco Unesco Le Biancane, che si estende per oltre 1.000 kmq tra le province geotermiche di Grosseto, Pisa e Siena.

Grazie al calore rinnovabile naturalmente custodito nel sottosuolo possiamo risparmiare «miliardi di metri cubi di gas – spiega Adele Manzella, primo ricercatore al Cnr di Pisa –, un miliardo già soltanto con il teleriscaldamento geotermico, installabile in qualche anno, e diversi miliardi per l’energia elettrica: si potrebbe anche cinque volte il fabbisogno energetico italiano. Fare tutti gli impianti naturalmente richiede degli anni, ma di risorsa qui in Italia ce n’è a bizzeffe».

Quel che mancano sono appunto gli impianti, nonostante la comprovata sostenibilità ambientale: l’ultima centrale geotermoelettrica costruita nel nostro Paese risale ormai al 2014, con l’impianto di Bagnore 4 costruito sull’Amiata.