Pulselli: «Rispetto al 2006 è stato registrato un calo delle emissioni del 25%»

La provincia di Siena sta vincendo contro la crisi climatica: assorbe il 115% delle emissioni

Bastianoni: «Il risultato positivo del 2020 è sicuramente dettato da circostanze straordinarie come il Covid, per cui è importante non abbassare la guardia»

[19 Maggio 2023]

Mentre l’Europa si è data l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2050, per contenere gli effetti più catastrofici della crisi climatica – come quelli che si sono abbattuti nell’Emilia-Romagna alluvionata –, la provincia di Siena sta dimostrando coi fatti che il risultato è a portata di mano.

Da 9 anni di fila, il territorio senese è infatti la prima e finora unica area vasta d’Europa ad essere certificata a emissioni nette zero; ovvero, i gas serra rilasciati localmente si sono ridotti tanto da far sì che gli ecosistemi locali possano assorbirli, e anche di più.

I dati più aggiornati sono stati presentati oggi dal gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena, che ogni anno redige l’inventario dei gas serra, all’interno delle ConversAzioni promosse dall’Alleanza territoriale carbon neutrality Siena.

«Nel 2020 la provincia di Siena ha emesso 1.201.004 tonnellate di CO2-eq, contro le 1.345.167 tonnellate di CO2 del 2019, quasi l’11% in meno rispetto all’anno precedente – spiega il responsabile dell’inventario nonché chimico ambientale dell’Ateneo, Federico Pulselli – Rispetto al 2006, anno in cui è stato redatto il primo report, è stato registrato un calo delle emissioni del 25%».

In questo modo gli ecosistemi senesi hanno potuto abbattere il 115% delle emissioni locali; in altre parole, l’assorbimento della CO2eq ha superato del 15% le emissioni. Il risultato migliore di sempre: nel 2006 l’assorbimento si fermava al 72%, nel 2011 il 101%, nel 2016 – finora l’annualità più performante – il 108% per poi calare di nuovo nel 2019 al 101%, ovvero a un soffio dalla perdita della carbon neutrality.

«Il risultato positivo del 2020 è sicuramente dettato da circostanze straordinarie come il Covid, per cui è importante non abbassare la guardia – argomenta il presidente di Alleanza territoriale, Simone Bastianoni – Continuando con la raccolta e l’analisi dei dati degli anni successivi sarà possibile capire se il ritorno alla normalità e la ripresa delle attività economiche metteranno a rischio la carbon neutrality».

Nel 2020 infatti il settore energetico ha visto un considerevole calo di tutti i consumi di carburanti (-29,2%) e, in particolare, della quantità di combustibili fossili per l’autotrazione (-20,5%); anche le attività industriali hanno ridotto la propria produzione e di conseguenza anche le emissioni di gas serra (-12,5%).

I dati del 2021 saranno dunque cruciali per stabilire se il senese è ancora sulla buona strada per unire decarbonizzazione e qualità di vita dei cittadini. Il pregresso lascia comunque ben sperare: nel 2016, quando l’assorbimento della CO2 era al 108%, il Pil locale risultava in crescita del 20% rispetto al 2006.