Le plastiche riciclate da Revet protagoniste alla Milano design week
«Un prodotto destinato all'arredamento di lusso internazionale: la plastica riciclata, la vogliamo chiamare ancora rifiuto?»
[7 Settembre 2021]
Che fine fanno i rifiuti che raccogliamo in modo differenziato nelle nostre case, e in particolare gli imballaggi plastici post-consumo? In Toscana il principale hub di selezione e recupero è rappresentato dalla pontederese Revet, che quei rifiuti li ricicla per trasformarli in nuovi prodotti: prodotti che grazie alle competenze tecnologiche e artigiane presenti in Toscana hanno finito per conquistare anche la Milano design week in corso nel capoluogo lombardo.
Nel 2018 è nata la collaborazione tra Revet e R3direct – azienda anch’essa toscana, nata nel 2017 per realizzare in stampa 3d sperimentale prodotti in plastica riciclata –, che ha portato a una sequela di successi nel campo del design: l’ultimo in ordine temporale è la poltrona riprodotta in foto, commissionata da Matrix international.
«Abbiamo scansionato in 3d una poltrona originale disegnata da Folke Jansson nel 1955 – spiegano da R3direct – Da questa scansione é stato rimodellato il suo divano, ormai esistente solo in pochissime copie e successivamente lo abbiamo stampato interamente con plastiche riciclate post consumo prodotte da Revet con le nostre stampanti 3d. Le stoffe che lo rivestano, in poliestere riciclato, sono state disegnate per l’occasione da Simone Guidarelli, che ha disegnato anche l’allestimento, le carte da parati e dato vita ad uno degli eventi più belli di questa edizione del Fuorisalone di Milano».
Non è la prima volta: negli anni scorsi grazie al connubio di competenze presenti in Revet e R3direct sono già nate Magma, lampada di design stampata in 3D a partire dal plasmix toscano che è stata esposta prima a Milano e poi a Parigi, ma anche prodotti di maggiori dimensioni.
Il connubio tra economia circolare e design esposto adesso a Milano rappresenta così «un bellissimo progetto prodotto in Toscana con esperienza e capacita artigiane, utilizzando materie prime seconde locali ed utilizzando tecnologie di manifattura additiva. Il tutto – concludono da R3diret – per un prodotto destinato all’arredamento di lusso internazionale: la plastica riciclata, la vogliamo chiamare ancora rifiuto?».