Quali prospettive per l’eolico offshore in Italia
Anev: «Risultano oltre 100 GW di progetti offshore con richiesta allaccio». Ma al momento è in esercizio un unico impianto da 30 MW
[23 Marzo 2023]
Si è concluso oggi alla kermesse Key di Rimini il convegno “Wind offshore – La crescita dell’eolico offshore in Italia e nel mondo”, promosso dall’Associazione nazionale energia del vento (Anev) per fare il punto sul comparto.
«Il settore eolico offshore oggi ha raggiunto la sua maturità tecnologica, tanto da prevedere anche in Italia, grazie all’eolico flottante, uno scenario positivo. Risultano oltre 100 GW di progetti offshore con richiesta allaccio, molti progetti avanzati, che mostrano l’interesse e la capacità delle aziende in questo settore», spiega il presidente Anev, Simone Togni.
È evidente che non tutti questi impianti potranno entrare in esercizio, ma è altrettanto chiaro che ad oggi l’eolico offshore non sta esprimendo che una minuscolo parte delle sue potenzialità.
Secondo le stime recentemente fornite da Anev, il potenziale dell’eolico offshore nei mari italiani è di 5,5 GW al 2030. Attualmente però c’è un solo impianto in esercizio: 10 pale per una potenza complessiva di 30 MW, installate davanti alla costa di Taranto dopo un iter autorizzativo lungo ben 14 anni.
«A questo punto – aggiunge Togni – serve una risposta dalle istituzioni. Già il ministero dell’Ambiente ha confermato di voler mettere a punto il decreto Fer 2 entro l’estate, per poter poi dare seguito al nuovo Pniec».
Anche su questo fronte, però, i ritardi purtroppo non si contano. Il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) italiano, nato già vecchio nel 2020, dovrà essere aggiornato entro giugno per rispettare le richieste europee. Nel frattempo il decreto Fer 2, che dovrebbe restituire gli incentivi per la produzione di energia elettrica alle tecnologie “innovative” come l’eolico offshore, è atteso con un ritardo arrivato ormai a 1.321 giorni.
Solo negli ultimi mesi, dal ministero dell’Ambiente è filtrata prima l’informazione di una pubblicazione attesa per marzo; la stessa è slittata poi a Pasqua, mentre adesso si apprende che sarà «entro l’estate». Non resta che attendere.