Il comune di Castell'Azzara insieme a Legambiente e AzzeroCO2
Recoil, nuova energia dall’olio usato: raccolti 435 kg nei primi 6 mesi
[6 Dicembre 2013]
Anche la Toscana partecipa attivamente al progetto Recoil, per la realizzazione di una filiera per il recupero dell’olio vegetale usato in cucina (oli di frittura e di cottura, oli usati per i condimenti, ecc.) tramite il porta a porta, per trasformarlo poi da rifiuto in energia: il comune di Castell’Azzara (provincia di Grosseto) insieme a Legambiente e al capofila AzzeroCO2, partecipa al progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Life+.
Nei primi 6 mesi di progetto, che ha la durata complessiva di un anno, a Castell’Azzara sono 435 i kg di olio esausto raccolti. «Siamo molto soddisfatti di come sta andando il progetto – ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – e della grande collaborazione dei cittadini. Raccogliere e riciclare l’olio esausto è molto importante per non inquinare l’ambiente.
Se gettato nello scarico, ad esempio, l’olio può causare grossi problemi alla depurazione dell’acqua contaminando la falda acquifera e rendendola non potabile. Per questo è importante sensibilizzare la cittadinanza, partendo proprio dai bambini, a raccogliere e riciclare l’olio vegetale usato in cucina, e per farlo abbiamo pensato a un concorso che possa anche premiare i cittadini più virtuosi e che lanceremo al termine del progetto». E proprio sulla informazione e sull’educazione ambientale ha puntato il progetto nei suoi aspetti realizzativi nel comune grossetano
«Siamo lieti di promuovere insieme a Legambiente l’iniziativa a cui hanno aderito tutte le classi della Scuola Primaria – ha spiegato Anna Lazzeri, assessore all’Ambiente di Castell’Azzara – perché crediamo possa servire a mantenere pulito l’ambiente in cui viviamo, incoraggiando il senso civico di ognuno. Ci auguriamo che questo lavoro collettivo sia un momento formativo per educare alla tutela della natura e al rispetto ambientale».
Considerando che in Italia si producono circa 280mila tonnellate di oli vegetali esausti all’anno, di cui più della metà prodotto da consumo domestico, si capisce perché la sperimentazione del Progetto Recoil sia fondamentale non solo per avviare a riciclo l’olio raccolto ma anche per evitare forme d’inquinamento. Basta infatti 1 litro d’olio vegetale esausto per rendere non potabile 1 milione di litri d’acqua.