Rischio credito alle imprese elevato in Toscana, a causa del rischio idrogeologico

Banca d’Italia: «Un terzo delle esposizioni creditizie era associato a imprese localizzate in territori con una pericolosità idraulica medioalta, una quota molto al di sopra della media italiana»

[28 Giugno 2022]

Il cambiamento climatico globale ha prodotto negli ultimi decenni, anche in Italia, un incremento delle temperature medie e della frequenza e intensità degli eventi estremi. Il maggiore rischio fisico e di transizione che ne deriva potrebbe avere conseguenze negative sulla sostenibilità economica e finanziaria delle imprese, con un effetto anche sulla qualità del credito.

Per una valutazione preliminare a livello regionale dell’impatto sulle esposizioni bancarie del rischio fisico connesso con eventi climatici estremi è stato considerato il rischio idrogeologico esistente, misurato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) nella mappatura nazionale di pericolosità derivante da frane e alluvioni.

A dicembre 2020 un terzo delle esposizioni creditizie era associato a imprese localizzate in territori con una pericolosità idraulica medioalta, una quota molto al di sopra della media italiana; l’incidenza superava il 50 per cento nelle province di Pisa e di Firenze. Nello stesso periodo la quota di prestiti a imprese situate in territori a rischio frane era pari al 7 per cento del totale, sfiorando un quinto in provincia di Siena.

In base ai dati AnaCredit, l’incidenza dei prestiti in essere verso aziende toscane che presentano una rischiosità creditizia elevata (probabilità di default superiore al 5 per cento) e che sono localizzate in un territorio a rischio idraulico o di frane medioalto, risultava pari rispettivamente al 7,6 e all’1,6 per cento, valori molto al di sopra della media nazionale.

di Banca d’Italia, L’economia della Toscana