Sostenibilità, Alia insieme all’Università di Firenze per una comunicazione più efficace

Meduri: «Questa collaborazione favorirà un nuovo approccio nella costruzione dei nostri messaggi sulle buone pratiche per la gestione dei rifiuti»

[28 Settembre 2023]

Nell’ambito del protocollo d’intesa siglato quest’estate, Alia – Multiutility Toscana – con la sua direzione Comunicazione e sostenibilità – ha avviato oggi un nuovo progetto con l’Università di Firenze, che prevede una stretta collaborazione col dottorato in Social sciences for sustainability and wellbeing.

«Questa collaborazione – spiega Giuseppe Meduri, direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Alia-Multiutility – favorirà un nuovo approccio nella costruzione dei nostri messaggi sulle buone pratiche per la gestione dei rifiuti nelle nostre case e nelle aziende. Partendo da dati analitici, modelli comportamentali e metodologie consolidate orientate al coinvolgimento e alla partecipazione attiva dell’utente, avviamo una sperimentazione che segna un salto di qualità nel nostro rapporto con gli utenti e le comunità da noi servite quotidianamente».

Più nel dettaglio, la partnership permetterà ai dottorandi di tradurre le nozioni apprese in aula in azioni concrete sul campo. È previsto ad esempio lo sviluppo di chatbot (software che simulano ed elaborano le conversazioni umane), per raccogliere dati o rispondere alle domande più frequenti poste dagli utenti.

Soprattutto, la collaborazione punta a promuovere le buone pratiche di raccolta differenziata, incrociando la conoscenza dei bias cognitivi coi dati in possesso di Alia per individuare le correlazioni esistenti tra la quantità e la qualità della raccolta e le caratteristiche del territorio.

Per strutturare i servizi pubblici locali in modo sostenibile è infatti necessario approfondire il ruolo delle cosiddette trappole cognitive (bias) e delle euristiche di giudizio, ovvero le scorciatoie mentali che tutti usiamo per prendere decisioni.

Le euristiche ci permettono di costruirci rapidamente un’idea generica su un argomento, senza effettuare troppi sforzi mentali: semplifichiamo l’elaborazione dei dati procedendo a intuito, o sulla base delle nostre esperienze pregresse.

Ma quando la scorciatoia si rivela un vicolo cieco, anziché di euristiche si parla di bias; si stima che la mente umana sia soggetta ad almeno un centinaio di queste trappole cognitive. Un esempio classico è il bias di conferma: consiste nel prendere in considerazione esclusivamente i dati e i fatti che sostengono le proprie opinioni o desideri su di un certo tema, filtrando il resto.

Se ad esempio un cittadino pensa che dopo la raccolta differenziata i rifiuti vengano raccolti insieme per poi essere gettati in discarica, probabilmente ignorerà tutte le evidenze che mostrano il contrario, e ovviamente non si impegnerà a conferire correttamente la propria spazzatura danneggiando così la collettività.

Buona comunicazione, scienze sociali e cognitive – insieme – possono contribuire a risolvere il problema, fornendo informazioni utili e un’architettura delle scelte favorevole alla transizione ecologica.