I nuovi impianti Fer entrati in esercizio da inizio anno si fermano a +2.350 MW

Terna, calano le rinnovabili mentre cresce l’elettricità da carbone: +56% in un anno

A ottobre le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 6,9 miliardi di kWh, coprendo il 28% della domanda elettrica

[25 Novembre 2022]

Nell’ultimo mese (ottobre) censito dalla società che gestisce la rete elettrica nazionale, ovvero Terna, la domanda di elettricità italiana è stata pari a 24,6 mld di kWh, segnando un -6,6% rispetto all’ottobre 2021: un dato in controtendenza rispetto a quello annuale, dato che è finora sostanzialmente fallito il tentativo di contenere i consumi elettrici a fronte della crisi energetica in corso.

Nei primi dieci mesi del 2022, la richiesta di energia elettrica in Italia risulta infatti in crescita dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (-0,4% il valore rettificato).

Un doppio problema, considerando le fonti energetiche con cui questa domanda viene sempre più soddisfatta, ovvero le fossili.

A ottobre la domanda elettrica è stata soddisfatta per l’85,7% con la produzione nazionale, pari a 21,3 miliardi di kWh, in diminuzione del 4,6% rispetto a ottobre 2021: un calo dove le rinnovabili sono purtroppo protagoniste, nonostante il modesto incremento della potenza installata (+2.350 MW da inizio anno, quando per rispettare la rotta indicata dall’Ue col RePowerEu dovremmo installare almeno 10.000 MW l’anno).

Viste anche le condizioni meteo che hanno sfavorito la produzione di elettricità da alcune fonti rinnovabili intermittenti (come eolico e idrico), e lo stallo che grava sulle fonti rinnovabili programmabili (l’ultima centrale geotermica è stata inaugurata nel 2014), a ottobre le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 6,9 miliardi di kWh, coprendo appena il 28% della domanda elettrica.

La produzione delle fonti rinnovabili è stata così suddivisa nel mese di ottobre: 30,4% fotovoltaico, 26% idrico, 15,4% eolico, 21,6% biomasse e 6,6% geotermico. In quasi tutti i casi si tratta di dati in calo, rispetto all’ottobre 2021: fotovoltaico +17,6%, idrico -36,8%, eolico -35,9%, biomasse -2,6%, geotermico -3,2%.

In compenso cresce a dismisura la produzione di elettricità dal più inquinante e climalterante dei combustibili fossili, ovvero il carbone, che sostituisce il pur sempre inquinante e climalternate – anche se in misura minore rispetto al carbone – gas che un tempo arrivava dalla Russia: nel mese di ottobre la produzione a carbone è cresciuta, certifica Terna, del 56,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, grazie al programma di massimizzazione della produzione a carbone messo in atto dal Governo per il contenimento dei consumi di gas. Peccato che tale “massimizzazione” non stia riguardando anche le rinnovabili.

L. A.