In Toscana attività rischiose per 20mila occupati di settore
Un vaccino per i servizi pubblici
De Girolamo (Cispel): «I lavoratori delle imprese di servizio pubblico locale stanno garantendo da oltre un anno il funzionamento di attività fondamentali, è urgente metterli in sicurezza»
[12 Marzo 2021]
Vaccinare i lavoratori del comparto dei servizi pubblici, in prima fila dall’inizio della pandemia: è questo l’appello arrivato oggi da Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, che rappresenta le aziende di settore.
«È urgente che le Regioni, anche la Toscana – sottolinea De Girolamo – si attivino per consentire al più presto alle aziende di servizio pubblico locale di procedere alla campagna di vaccinazioni. I lavoratori delle imprese di servizio pubblico locale stanno garantendo da oltre un anno il funzionamento di attività fondamentali per i cittadini e le imprese, pur in una prolungata fase di pandemia che non sembra ancora concludersi. Per molti lavoratori, in Toscana circa 20.000, si è trattato di attività rischiose, come la raccolta dei rifiuti (anche presso le utenze positive al Covid19), la guida di autobus, tram e treni, le attività di manutenzione degli operatori acqua e gas, degli operatori di edilizia residenziale pubblica, dei farmacisti. Le misure di prevenzione e protezione adottate dalle aziende a tutela dei propri lavoratori hanno consentito di contenere la diffusione del contagio presso queste categorie che oggettivamente corrono rischi superiori ad altri. Adesso è urgente metterli nelle condizioni di lavorare in sicurezza, in considerazione anche dei casi di positività che stanno interessando gli stessi lavoratori, sottoponendoli al vaccino».
Ad oggi infatti la pianificazione nazionale e regionale dei calendari di vaccinazione non include queste categorie fra le priorità (solo i farmacisti sono stati oggetto di vaccinazione, rientrando nel personale sanitario). «Tuttavia – aggiunge De Girolamo – è urgente dare una risposta a questa richiesta, che le associazioni di categoria ed i sindacati hanno avanzato da tempo senza ottenere risposte. Non è una rivendicazione corporativa ed egoistica, ma il riconoscimento di una oggettiva situazione di esposizione a rischio da oltre un anno di lavoratori impegnati per attività di pubblico interesse, per il bene comune».
Consapevole delle difficoltà di programmare le vaccinazioni in un quadro di forniture limitate, De Girolamo rilancia dunque la proposta avanzata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di sottoscrivere un protocollo che permetta alle aziende di utilizzare presidi al suo interno, quindi con i medici aziendali, per le somministrazioni delle dosi, così da garantire un accesso più fluido ai lavoratori più esposti al contagio.
«Il nostro sistema in Toscana, cosi come fatto per la vaccinazione antinfluenzale e i test antigenici, è in grado di organizzare una campagna rapida e con le proprie risorse, una volta ricevute dosi adeguate di vaccino. Per questo – conclude il presidente Cispel – è urgente che l’accordo anticipato dal ministro Orlando ieri in audizione al Senato, in commissione Lavoro, venga sottoscritto, così da permettere all’intero comparto di continuare a lavorare in sicurezza al servizio dei cittadini».