Una rete toscana per sviluppare l’edilizia sostenibile con il legno
[13 Febbraio 2014]
Su impulso della Regione Toscana e dell’Uncem è nata la “Filiera Legno Edilizia Mediterranea”, una rete che, con la collaborazione del sistema Confindustria toscano, punta a «Promuovere e valorizzare l’utilizzo del legno toscano per la realizzazione di edifici ad elevata sostenibilità ambientale. Un settore che, considerato l’enorme patrimonio boschivo toscano, ha elevate potenzialità di crescita e sviluppo».
Della Rete per ora fanno parte 11 aziende toscane: Arredoline Costruzioni srl, Bgreen srl, BBA-Architetti & Partners srl, Campigli legnami Sas, Consorzio ARCALE, Cooperativa TERMAS, Frangerini Impresa srl, HS ingegneria srl, I+ srl, Legnopiù srl, Epsus Musa srl.
Le imprese toscane di utilizzazione boschiva sono circa 1.400 con 3.400 addetti mentre quelle di trasformazione del legno sono circa 4.200 con 19.000 addetti con una media di 4,5 addetti per impresa. Sono presenti in particolare nella provincia di Arezzo (in Casentino particolarmente attivo sia per l’utilizzazioni forestale chela trasformazione del legno) e Pisa. Oltre a questa diffusa imprenditoria artigiana e industriale e ad una qualificata cooperazione forestale, è importante la presenza del mondo scientifico: l’Accademia Italiana di Scienze Forestali (Firenze), il Cnr Ivalsa (Sesto Fiorentino), il Cra Centro per la Selvicoltura (Arezzo), la Facoltà di Agraria che ha recentemente festeggiato il centenario del primo corso di laurea in Scienze forestali, rappresentano in Toscana un cluster d’eccellenza nell’ambito della ricerca e dell’innovazione per il settore forestale. Anche il nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana, nel quale saranno previste varie azioni finalizzate anche alla valorizzazione del settore forestale e della filiera del legno, da molta importanza alla ricerca ed all’innovazione.
Gli obiettivi principali che si propone sono: valorizzazione delle risorse boschive toscane, rafforzamento della filiera toscana ‘legno-edilizia-energia’, sviluppo di attività comuni di ricerca e sviluppo, formazione degli addetti al settore, sostegno legale e normativo, realizzazione di costruzioni ecoefficienti chiavi in mano, definizione di linee comuni di marketing e accesso al mercato in forma associata, riduzione dei costi dei servizi di assistenza e servizio post-vendita alla clientela.
L’iniziativa è stata presentata oggi dagli assessori regionali al welfare e alle politiche per la casa, Salvatore Allocca, ed all’agricoltura Gianni Salvadori e dal presidente della Rete Francesco Campigli.
Allocca ha spiegato che «L’uso del legno nella struttura degli edifici è una innovazione di particolare rilievo e può consentire di avviare un processo economico virtuoso per rilanciare tutto il settore collegato con l’edilizia di qualità in Toscana. I dati a disposizione dimostrano come la Toscana sia ancora in ritardo rispetto ad altre regioni. Però, già a partire dal bando su bioarchitettura e bioedilizia, che ha permesso con 13 milioni di euro di finanziare 18 progetti (sui 51 totali presentati), ci sono volontà ed interesse ad investire risorse e sviluppare una filiera che ha enormi potenzialità».
Secondo Salvadori, «La Toscana, con oltre 1 milione di ettari di superficie forestale, che copre il 47% del territorio regionale vanta un primato in Italia. Questo grande patrimonio, che oggi è utilizzato in minima parte (circa 2 milioni di metri cubi, il 40% dell’accrescimento annuo che è pari a 5 milioni di metri cubi) ha una potenzialità enorme e noi crediamo che sia giusto investire su di esso. Crediamo che sia giunto il momento di ritornare a coltivare il bosco e usare il legno per invertire la dipendenza da fonti energetiche fossili, per l’utilizzo del legname in edilizia, per garantire lavoro alle imprese e ai professionisti del settore e per mantenere il presidio del territorio nelle zone collinari e montane. Tutto questo vuol dire non solo valorizzare una grande risorsa della Toscana (presto contiamo di avere anche una certificazione “legno di Toscana”) ma anche prevenire il dissesto idrogeologico e lavorare perché non si ripetano gli eventi alluvionali e franosi che stanno disastrando la Toscana. Su questo la Regione è impegnata e su questo abbiamo impostato varie azioni del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020».
La Regione promuoverà una serie di azioni: creazione di una borsa regionale del legno (simile a quella della Provincia di Trento), sostegno alla ricerca applicata a prodotti e processi basati sul legno toscano, creazione di una chiara linea guida per la redazione di bandi di appalto finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche (con premialità per l’uso di materie prime da filiera corta), adozione di un sistema regionale di certificazione di sostenibilità dell’edilizia pubblica e privata, informazione al cittadino, alle imprese e agli enti pubblici (attraverso uno sportello informativo e campagne di comunicazione), sostegno alla formazione per gli operatori del settore, alla certificazione della gestione forestale sostenibile (attraverso lo schema della Foresta Modello e i protocolli Pefc e Fsc) e alle imprese agricole, di trasformazione e di produzione.
Campigli ha spiegato che «L’obiettivo prioritario è la diffusione di un sistema tecnologico innovativo per realizzare edifici con struttura portante in legno e con prestazioni energetico ambientali particolarmente elevate. Come, ad esempio, l’intervento realizzato a Montaione da Publicasa S.p.A., che ha consumi di 23 Kwh/mq anno, corrispondenti ad un decimo dei consumi ordinari. L’esperienza di tutti i soggetti che fanno e faranno parte della Rete consentirà di individuare con esattezza le difficoltà informative, culturali, scientifiche, procedurali e legislative che hanno ritardato la diffusione dell’edilizia sostenibile toscana».
La Regione ha presentato anche i dati che spingono all’incemento dell’edilizia sostenibile ed ha evidenziato che «Il settore edilizio italiano risulta essere tra i meno ecoefficienti d’Europa: consuma la fetta più consistente di energia, oltre il 45%, e rilascia nell’aria il 50% dell’inquinamento atmosferico. Studi specifici condotti dal Cnr Ivalsa di Sesto Fiorentino, evidenziano come l’utilizzo del legno per la parte strutturale degli edifici migliorerebbe in maniera rilevante le prestazioni energetiche riducendo direttamente ed indirettamente i consumi finali di energia, sia in fase di realizzazione che in fase di utilizzo e di demolizione e smaltimento».
Gli altri punti a favore della filiera del legno in edilizia sono «La durabilità delle costruzioni, le caratteristiche bioclimatiche, l’ottimo comportamento delle strutture lignee nei confronti di eventi sismici e la resistenza al fuoco. Rispetto ai materiali da costruzione tradizionale inoltre il legno è rinnovabile e riciclabile, consuma pochissima energia nelle fasi di produzione e posa in opera, non rilascia emissioni, polveri o fibre nocive durante l’impiego ed inoltre a fine utilizzo si smaltisce senza inquinare e può restituire l’energia accumulata se impiegato per la termovalorizzazione».
Per quanto riguarda il consumo di energia primaria necessaria per la produzione, «Il legno lo abbatte fino al 75% rispetto a quello dei materiali tradizionali i quali, nei cicli produttivi, assorbono elevate quantità di combustibili fossili. Senza contare poi che ogni metro cubo di legno impiegato in edilizia corrisponde a quasi 1 tonnellata di CO2 che viene stoccata per tutta la durata di vita dell’edificio con relativo minor impatto in termini ambientali. Sicurezza degli edifici, certezza dei tempi di realizzazione e dei costi sono gli elementi che giocano a favore nell’adozione del legno per la realizzazione di edifici ad uso pubblico o ad uso residenziale pubblico».
Intanto in Toscana cresce l’interesse per la gestione forestale sostenibile e la certificazione forestale: la regione spiega che «Sono già 7.000 gli ettari di foreste pubbliche certificati secondo gli standard Pefc e Fsc (certificazione congiunta). L’obiettivo è quello di arrivare in tempi brevi a una certificazione di proveniennza: “legno di Toscana”».
Intanto la regione promuove iniziative per la valorizzazione del legno, come i fabbricati agricoli in legno, le barriere fonoassorbenti in legno, il centro sociale a Rignano (Fi), indagini di filiera e attività formativa e divulgativa volta a promuovere un più ampio e diversificato uso del legno sia da opera che da energia.
A marzo verranno presentati i risultati di un progetto di ricerca coordinato dal Gesaaf dell’Università di Firenze che fornirà un quadro dettagliato della filiera legno in Toscana. La Regione e l’Accademia di scienze forestali stanno organizzando il IV Congresso nazionale di Selvicoltura che si terrà quest’anno a Firenze.