Giani: a Piombino si apre una svolta per le acciaierie

I tempi della nuova operazione di rilancio saranno abbastanza veloci. Ferrini: bene Metinvest, preoccupazioni su aree, cassa integrazione e formazione

[6 Dicembre 2023]

Al termine della riunione con i rappresentanti della cordata Metinvest-Danieli, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha detto che si è trattato di «Un incontro importante che apre per Piombino una fase di possibile svolta».

La joint venture tra il colosso siderurgico ucraino e l’azienda meccanica friulana hanno illustrato il “Digital Green Steel Project”, progetto da 2,2 miliardi di euro che punta a produrre, con un forno elettrico ad arco in via di progettazione, 2,7 milioni di tonnellate di nastri d’acciaio all’anno e rilanciare l’area industriale di Piombino come polo di riferimento per la siderurgia in Italia e non solo.

Giani ha spiegato che «Abbiamo approfondito insieme una serie di aspetti che sono di competenza regionale, come il tema delle autorizzazioni ambientali, i collegamenti, il rapporto con le aree demaniali, tutte questioni che richiedono interventi che dovranno essere portati avanti insieme alla Regione. Penso solo al tema delle bonifiche per le quali è stata la Regione, che aveva messo già a disposizione 47 milioni per la bonifica della falda, a dare il suo assenso allo Stato per riorientare ulteriori 41 milioni del Fondo di Sviluppo e coesione, di spettanza regionale, con cui portare a termine almeno la prima parte di questo intervento fondamentale. Da parte di Metinvest-Danieli ho visto una volontà imprenditoriale, unita a una grande attenzione al territorio».

Riguardo ai rapporti con il gruppo Jsw, attuale proprietario dell’acciaieria ex Lucchini già operativo con i suoi impianti, Giani ha parlato di interlocuzioni in corso tra i due soggetti e in una nota Giani spiega che «Nel progetto di rilancio dell’attività siderurgica sul sito piombinese, JSW si occuperebbe della produzione di rotaie, mentre Metinvest si occuperebbe nell’area più a est della città della produzione dell’acciaio per i cosiddetti piani o coils utilizzando anche le infrastrutture che sto realizzando – in qualità di Commissario sia per i lavori nel porto di Piombino che per il rigassificatore – come la strada che dal porto si riconnette alla SS 398 dedicando all’area un ingresso autonomo, o quelle che potrebbero riguardare ulteriori bonifiche e le energie rinnovabili. Per partire adesso mancano gli accordi fra Governo, Regione, altri enti e i soggetti interessati sulle concessioni, sulle modalità con cui saranno realizzati i forni elettrici e quelle in base alle quali JSW e Metinvest potranno rapportarsi senza sovrapporsi».
Secondo il presidente della Regione i tempi della nuova operazione di rilancio saranno abbastanza veloci: «Se si pensa che si vuole riuscire a costruire qualcosa di pienamente funzionante nel 2027».
Giani ha concluso: «Sono molto contento perché questa è la dimostrazione che il lavoro portato avanti in questi anni a Piombino, fa assumere finalmente a questa città e alla Toscana un ruolo di riferimento nella produzione siderurgica nazionale».

Sulla vicenda arriva anche un commento di Stefano Ferrini, del progetto civico “Piombino al futuro”, sostenuto anche da IV e Psi, che riguardo al progetto Metinvest-Danieli scrive: «la prudenza è d’obbligo, sulla carta è una grande opportunità per Piombino che non interferisce negativamente con gli altri motori di sviluppo come il turismo, restano però le preoccupazioni per la mancanza ad oggi di un accordo sulle aree della nuova acciaieria, per l’assenza di coperture della cassa integrazione e per una navigazione a vista sul tema della formazione. Forni elettrici di ultimissima generazione, emissioni all’esterno come polveri e altre sostanze molto al di sotto di quelle previste per legge, riciclo di fumi, acqua e scorie di produzione, occupazione tra diretta ed indotta di 1.400 persone. Punti di forza di un progetto che ancora deve essere chiarito in molti dettagli” continua Ferrini, che poi prosegue: “L’assenza ad oggi di un accordo sulle aree impone al governo di intervenire con decisione su Jsw, che non può mettersi di traverso e deve invece svolgere il suo ruolo sulla produzione di rotaie. Lo stesso governo deve poi intervenire su due fronti: rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori Jsw, perché i tempi di realizzo sono ovviamente lunghi e nessuno nel frattempo deve rimanere fuori, e formazione del personale per poter accedere a questa opportunità».

Ferrini quindi lancia una proposta: «Da assessore, prima di dimettermi, promossi e conclusi con la Regione Toscana, i sindacati, le associazioni di categoria e le agenzie di formazione ed in collaborazione col Centro per l’Impiego un accordo con la creazione di un coordinamento dove le esigenze delle imprese sulla professionalità necessarie ai loro progetti si incontrassero con quelle di chi cerca lavoro o si trova in cassa integrazione. La Regione avrebbe così finanziato corsi di formazione in base a ciò che sarebbe emerso dal coordinamento. Oggi più che mai, di fronte alla domanda di nuove professionalità per gestire gli impianti con tecnologia innovativa del progetto Metinvest, ma anche per gli altri settori produttivi, occorrerebbe che il Comune si facesse promotore di questo accordo».

Ferrini conclude: «Occorre puntare contemporaneamente su altri settori produttivi e su un polo della logistica nelle aree non utilizzate dalla siderurgia sfruttando un porto con fondali profondi 20 metri e collegato alla rete ferroviaria nazionale dai binari interni allo stabilimento».

 

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