Gli incentivi della Regione Toscana per la sostituzione delle caldaie domestiche
2 milioni di euro all’anno a favore dei cittadini meno abbienti e dei Comuni con le maggiori criticità
[30 Dicembre 2020]
L’assessora regionale all’ambiente e all’economia Circolare, Monia Monni, ha presentato il nuovo pacchetto di misure regionali per il rinnovo degli impianti termici contenuto all’interno del collegato alla Finanziaria: due fondi da 1 milione di euro all’anno ciascuno che andranno a sostenere le politiche sulla qualità dell’aria che la Regione sta portando avanti su tutto il territorio toscano.
Infatti, su proposta della Monni è stato, creato un fondo di 1 milione di euro all’anno per contributi a favore dei cittadini meno abbienti e destinato alla sostituzione delle vecchie caldaie con impianti moderni e quindi più efficienti, meno inquinanti e più sicuri.
In una nota la Regione spiega che «La misura ha doppia valenza, ambientale e sociale: da un lato permette di avere impianti meno inquinanti, considerando che gli impianti di riscaldamento sono responsabili di circa il 50% dell’inquinamento delle grandi città; dall’altro, consente di andare incontro a una fascia di popolazione il cui basso reddito preclude anche la possibilità di accedere ad altre forme di incentivo».
Lo stesso articolo della Finanziaria prevede anche un sostegno, sempre di 1 milione di euro all’anno, a favore dei Comuni che si trovano ad affrontare particolare criticità in termini di qualità dell’aria ed in particolare per quelle aree che sono state oggetto di infrazione comunitaria.
La Regione annuncia anche che «In considerazione della particolare situazione legata alla pandemia da Covid-19 in corso, è stata posticipata per tutti coloro che ancora non avessero adempiuto la scadenza inerente gli interventi di efficienza energetica sulle caldaie (manutenzione e prova dei fumi) e quindi il conseguente pagamento del relativo “bollino” dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021. Restano improcrastinabili invece gli interventi eventualmente necessari ad eliminare situazioni di pericolo sull’impianto. Una misura motivata anche da ragioni di sicurezza per i cittadini e gli operatori e che la Regione Toscana si riserva di prorogare ulteriormente nel caso in cui si dovesse protrarre lo stato di emergenza sanitaria.
La Monni conclude: «Si tratta di misure che rientrano nel percorso già avviato dalla Regione da anni per intervenire sulla qualità dell’aria che respiriamo, tematica di estrema attualità, che adesso stiamo rafforzando grazie anche al prezioso contributo di ARRR. Sono azioni che mettiamo in campo per intervenire sulle riduzioni delle polveri sottili delle PM10 che riguardano il sistema di riscaldamenti domestici e non solo».