Terna trapianta la Posidonia oceanica nel Golfo di Follonica

«Intervento propedeutico per l’elettrodotto tra Elba e terraferma»

[21 Ottobre 2022]

Terna a annunciato di aver avviato «Il trapianto e il riposizionamento di circa 53.000 talee nella prateria di Posidonia oceanica del Golfo di Follonica, intervento propedeutico alla realizzazione della tratta marina del nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà l’isola d’Elba alla Toscana».

Un intervento cherientra nel più ampio progetto che consentirà di raddoppiare le linee di connessione tra il sistema elettrico nazionale e la rete dell’isola d’Elba. Il nuovo elettrodotto, per il quale Terna ha previsto investimenti pari a 90 milioni di euro, sarà lungo circa 37 chilometri, 34 dei quali sotto il livello del mare e per Terna «Contribuirà a migliorare la qualità dell’infrastruttura locale, garantendo importanti benefici in termini di sicurezza, affidabilità e sostenibilità dell’intera isola».

Il progetto di trapianto coinvolgerà un’area di oltre 1650 m2 nella quale sarà ripristinata e rinfoltita la prateria di  Posidonia oceanica, «Una pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo – ricorda Terna in un comunicato –  che ha un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino in quanto svolge un’azione di protezione della linea di costa dall’erosione e funge da habitat per numerosi organismi animali e vegetali che al suo interno vi trovano nutrimento e riparo».

L’intervento, che sarà seguito in ogni sua tappa da personale esperto e qualificato, verrà realizzato con tecniche già collaudate con successo: «In particolare – spiegano ancora a Terna – la fase appena avviata prevede l’espianto delle talee dalla prateria acquatica antistante Piombino e il suo successivo riposizionamento in siti idonei nel Golfo di Follonica. Il processo verrà eseguito con la massima cura da OTS (Operatori Tecnici Subacquei) biologi che provvederanno a bloccare sul fondale marino i fasci selezionati, inserendoli in apposite cornici reticolate. Al completamento del lavoro di trapianto, che si stima possa durare circa tre mesi, sarà messo in atto un piano di conservazione e di monitoraggio ambientale della durata di dieci anni, con frequenza trimestrale per i primi due anni e poi decrescente. Il monitoraggio consentirà di seguire non solo l’evoluzione nel tempo del numero dei fasci di Posidonia oceanica nelle aree trapiantate, ma anche le condizioni della pianta e dell’ambiente circostante».