Verso il Piano d’azione per l’energia sostenibile dell’Isola d’Elba
[23 Luglio 2013]
Il 26 luglio a Portoferraio verrà presentato il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes) per l’Isola d’Elba, sviluppato dai Comuni elbani con il coordinamento della Provincia di Livorno, che punta alla «riduzione dei gas-serra, efficienza energetica, utilizzo fonti rinnovabili, mobilità sostenibile e uso ottimale delle risorse», un progetto ambizioso per un Ente, la Provincia, che sembra avere i giorni contati. Infatti il Paes, dopo l’approvazione da parte degli 8 consigli comunali elbani, dovrà essere presentato a settembre alla commissione europea.
Comunque l’assessore provinciale all’ambiente Nicola Nista sottolinea che «tutti i Comuni dell’Elba hanno aderito volontariamente al progetto sottoscrivendo il Patto dei Sindaci ed impegnandosi a presentare un unico Paes per tutta l’Isola, il cui obiettivo è proprio la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso il più ampio coinvolgimento dell’intera comunità locale. Tale scelta è stata dettata dalla volontà di unire le risorse per mettere in campo azioni in grado di avere una reale ricaduta positiva per tutto il territorio».
A dire il vero un piano energetico elbano esisteva già, redatto dalla defunta Comunità Montana dell’Elba-Capraia-Giglio, ma è finito dimenticato in un qualche cassetto, speriamo che almeno sia servito come base per il Paes e che quest’ultimo non faccia la stessa fine degli innumerevoli piani comprensoriali elbani mai attuati.
Nista ne è convinto ed assicura che «la sfida dei Comuni, della Provincia e degli altri soggetti che hanno promosso il progetto è fare dell’Elba la prima isola del Mediterraneo a zero emissioni. In questo senso il PAES Elba rappresenta il primo passo non solo per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, ma anche per il conseguimento di importanti risultati economici per tutto il territorio e, in particolare, per la sostenibilità ambientale delle attività turistiche».
Ma poi evidenzia la presenza di un ostacolo che ha sempre vanificato le politiche comprensoriali in un’isola frammentata in 8 micro-comuni: «Il successo del Paes Elba è legato alla capacità di stimolare la comunità locale non tanto a prendere parte ad un processo quanto ad esserne parte, con i diversi attori non più come portatori di interessi, spesso divergenti, ma partner e promotori di iniziative comuni, nonché attuatori delle azioni nell’ambito di una partnership pubblico – privato».
Comunque Provincia e Comuni «sono impegnati ad individuare le risorse economiche necessarie per la realizzazione degli interventi, sia pubblici che privati, contemplati dal Paes. Su questa base saranno elaborate le proposte da presentare alle istituzioni finanziarie ed ai gestori dei programmi regionali, nazionali ed europei, allo scopo di attrarre investimenti ed accedere alle risorse finanziarie».