Sostegno della Regione ai contratti di solidarietà
I lavoratori Lucchini impiegati nella bonifica ambientale dell’altoforno
Piombino verso l'accordo di programma, articolato in tre punti
[15 Aprile 2014]
La Regione Toscana ha annunciato il suo pieno sostegno alla richiesta avanzata dai sindacati per l’attuazione di contratti di solidarietà alla Lucchini e nelle aziende dell’indotto in difficoltà che eventualmente ne facessero richiesta. Gli addetti dello stabilimento Lucchini di Piombino, in amministrazione straordinaria, sono attualmente circa 2.000. L’indotto diretto è stimato in circa 1.450 lavoratori.
L’assessore toscano alle attività produttive credito e lavoro, Gianfranco Simoncini, sottolinea che «la scelta di questo ammortizzatore sociale consentirebbe una più equa distribuzione dei sacrifici che i lavoratori sono chiamati a sostenere. A questo scopo la Regione è pronta a confermare l’impegno a garantire con risorse proprie, a tutti i lavoratori (come già sta facendo per i dipendenti Lucchini che usufruiscono già di questo contratto), l’integrazione del reddito perduto con la riduzione dell’orario. Per le aziende dell’indotto in difficoltà potrà essere anche previsto il ricorso, ove necessario, ad ammortizzatori come la Cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga».
Si tratta di uno dei principali punti decisi nell’incontro convocato dal presidente della Regione e al quale, oltre a Simoncini, hanno partecipato il sindaco di Piombino e la Provincia di Livorno, per fare il punto della situazione in vista della firma dell’accordo di programma per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino che s dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
E’ stato ribadito che «l’accordo dovrà essere firmato quanto prima per garantire, attraverso un intervento integrato e complessivo sull’area, il rilancio della Lucchini e lo sviluppo dell’area industriale di Piombino, agevolando così anche l’ingresso dei nuovi possibili investitori». La Regione chiede anche che «nell’accordo di programma si preveda per i lavoratori della Lucchini la possibilità di essere impiegati per i lavori di bonifica ambientale necessari alla riconversione dell’altoforno e il loro coinvolgimento in altri eventuali progetti, come ad esempio le attività di riqualificazione del porto, che vadano in questa direzione».
Simoncini ha ricordato che «la Regione sta già lavorando per riqualificare la siderurgia di Piombino nel suo complesso e che, in particolare, punta ad un progetto per la realizzazione del forno elettrico, la tecnologia Corex, al mantenimento della qualità produttiva per fare di Piombino un polo nazionale per lo smantellamento delle grandi navi. A valle di questo progetto, c’è l’accordo di programma firmato con i ministero interessati per l’attività portuale. L’accordo, in via di attuazione, prevede la bonifica e il potenziamento del porto di Piombino, che consentirà una più stretta sinergia e un vicendevole potenziamento di attività portuale e siderurgica.
L’accordo di programma si articola su tre assi e prevede: «Il miglioramento ambientale e la messa in sicurezza del ciclo produttivo dello stabilimento Lucchini e la sua reindustrializzazione. Il secondo asse prevede l’intervento di riconversione e riqualificazione produttiva dell’intera area di “crisi industriale complessa” di Piombino il potenziamento produttivo dell’area, l’agevolazione degli investimenti la razionalizzazione delle infrastrutture energetiche e la riqualificazione del personale attraverso attività di formazione destinate ai lavoratori».
Simoncini ha detto che le risorse stanziate sono ingenti: «Nel piano la Regione prevede una dotazione di 30 milioni di euro, nel programma operativo Fesr 2014-20, per gli interventi di miglioramento ambientale ed energetico, mentre altri 32,2 milioni di euro verranno dal programma di attuazione 2007-2013 del Fas e saranno destinati agli investimenti».