Goletta Verde: in Toscana metà dei campioni oltre i limiti di legge
Su 20 punti analizzati ben 8 sono fortemente inquinati e 2 inquinati. SOS inquinamento alle foci dei corsi d’acqua e si fa ancora poco per efficientare i sistemi di depurazione dei reflui
[8 Luglio 2021]
E’ Molto preoccupante la fotografia scattata da Goletta Verde in Toscana che avverte che «Purtroppo, con l’aumento del carico antropico durante l’estate, la situazione è destinata a peggiorare». Sui 20 punti campionati in totale il 21 e il 22 giugno dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde lungo la costa della Toscana, 16 lungo i corsi d’acqua e 4 a mare, ben 10 sono risultati fuori dai limiti di legge: 8 punti giudicati fortemente inquinati e due inquinati. Legambiente evidenzia che «E’ importante sottolineare come, in 6 degli 8 punti fortemente inquinati, non sono previsti controlli da parte delle autorità competenti, risultando così interdetti alla balneazione. In 4 di questi non era presente il cartello di divieto di balneazione».
Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio – Idroconsult laboratori riuniti Srl di Calenzano (Firenze) e Bioconsult di Follonica (Grosseto) – mostrano dunque delle criticità in questo inizio di stagione soprattutto alle foci dei corsi d’acqua; criticità dovute alla presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli), considerati un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione.
Peggiora la situazione alle foci, in particolare per i punti campionati lungo le coste della Toscana centrale, critici anche i risultati di quelli della Toscana settentrionale.
In provincia di Massa Carrara tutti i 4 punti monitorati sono risultati fuori dai limiti di legge: fortemente inquinati la foce del torrente Carrione, la foce torrente Lavello e la foce del fiume Brugiano, mentre la foce del fiume Versilia è risultata inquinata.
Anche i due punti campionati nella provincia di Lucca, la foce Fosso Motrone e la foce Fosso dell’Abate, risultano fortemente inquinati.
La foce del Fiume Arno in provincia di Pisa risulta entro i limiti di legge, così come la foce del canale Scolmatore al confine con la provincia di Livorno
In provincia di Livorno è risultata fortemente inquinata l’acqua prelevata alla foce/scarico all’altezza di via Salivoli; entro i limiti il prelievo presso la spiaggia di fronte al Fosso Camilla.
Per quel che riguarda i campionamenti effettuati all’Isola d’Elba, 2 sui 4 prelievi sono risultati oltre i limiti di legge: fortemente inquinato il campione prelevato presso spiaggia del Moletto del pesce a Marciana Marina e inquinata la foce del Fosso di Mola/Fossone centrale a Capoliveri. Gli altri due campionamenti sono invece risultati entro i limiti: si tratta del Fosso della Madonnina a Portoferraio e la Spiaggia di fronte alla foce Fosso Galea/La Pila a Campo nell’Elba.
Legambiente Arcipelago Toscano ha commentato: «Il fatto che i prelievi realizzati all’Elba dal team di Goletta Verde confermino i dati fuori norma al Moletto del Pesce a Marciana Marina e alla foce del Fosso di Mola a Capoliveri (al confine con Porto Azzurro) non è una sorpresa. Invece, è confortante che, nonostante le continue segnalazioni di sversamento da un troppo pieno del tubone che serve il depuratore di Schiopparello, i risultati del prelievo realizzato al Fosso della Madonnina/Punta della Rena a Portoferraio siano risultati entro la norma. Il dato della Foce a Marina di campo conferma un trend che, dopo i dati fuori norma ritrovati in occasione di piogge, è da anni entro la norma. Mentre il dato fuori norma di Mola deriva probabilmente da un qualche scarico abusivo che non è mai stato trovato, quello fortemente inquinato del Moletto del Pesce di Marciana Marina è il frutto della mancata depurazione storica dei reflui fognari, problema che il Comune e ASA si erano impegnati ad affrontare, ma evidentemente i lavori fatti finora sono serviti a poco e il rifacimento della rete fognaria e la costruzione di un depuratore sono fino a oggi rimasti al livello di buone intenzioni progettuali. Una situazione preoccupante, visto che, seppure il troppo pieno fognario scarichi in zone portuale, nell’area adiacente c’è la spiaggia del Capitanino, teoricamente destinata solo all’elioterapia, con divieto di balneazione ma dove i bagnanti sguazzano in mare tranquillamente.
Lo stesso vale per Mola e la spiaggia per cani – in Zona B del Parco Nazionale – che l’ineffabile Sindaco di Porto Azzurro si appresta a riprofilare secondo un ripascimento approvato e finanziato dalla Regione Toscana e che speriamo non subisca nuovamente lo scarico di materiale alieno e incongruo, come già avvenuto in questi giorni con l’imbiancamento della spiaggia portuale La Rossa utilizzando la sabbia di una cava sarda».
Dei 6 punti campionati in provincia di Grosseto, 5 sono entro i limiti di legge: la foce del canale di San Rocco, la foce del fiume Osa, la foce del fiume Albegna, la spiaggia fronte canale, e il Fosso Tagliata Etrusca. In controtendenza, La foce del fiume Gora è risultata fortemente inquinata.
Secondo Fausto Ferruzza e Federico Gasperini, rispettivamente presidente e direttore di Legambiente Toscana, «La situazione è preoccupante, anche perché i campioni sono stati prelevati all’inizio della stagione balneare e tutto fa presagire che il carico antropico è destinato ad aumentare visto che molti prediligeranno le coste italiane come meta estiva per le vacanze. La metà dei campionamenti sono oltre i limiti di legge, in particolare nel centro e nel nord della regione: sono dati che lanciano ancora una volta l’SOS sul fronte della cattiva depurazione dei reflui. E’ inaccettabile che una regione, a così alta vocazione turistica ed economicamente sviluppata come la Toscana, non investa sull’efficientamento della depurazione. Una grande opera pubblica necessaria che non può più aspettare e che chiama in causa da vicino anche i Comuni dell’entroterra, dal momento che le grandi città giocano un ruolo cruciale in questo contesto. Continueremo a chiedere a gran voce che vengano stanziati i fondi necessari per migliorare e modernizzare il sistema di depurazione della nostra regione».
Sibilla Amato, portavoce di Goletta Verde, conclude; «Ricordiamo che Goletta Verde restituisce un’istantanea puntuale sulla qualità delle nostre acque costiere, senza sostituirsi alle autorità competenti, perchè il nostro obiettivo è denunciare puntualmente il cronico ritardo italiano sull’efficientamento dei depuratori e la presenza degli scarichi abusivi Stiamo già pagando multe salatissime per le due condanne dell’Unione europea per il mancato adeguamento alla Direttiva europea sul trattamento dei reflui e ulteriori procedure di infrazione sono in corso. Purtroppo, oltre all’aspetto sanitario ed economico c’è da denunciare ancora la disinformazione verso cittadini e cittadine. Infatti, anche in Toscana abbiamo constato che la cartellonistica sulla qualità delle acque, obbligatoria da oltre 5 anni, era presente solo in 5 dei 20 punti monitorati. Ci auguriamo che, accanto a una definitiva risoluzione dei problemi depurativi, si possa colmare anche la lacuna informativa verso i bagnanti».