Matteucci (Cnr): «I risultati della sperimentazione sono veramente incoraggianti»
Piante in classe in Toscana, per migliorare qualità dell’aria e concentrazione degli studenti
Lo studio in corso all’Istituto alberghiero Saffi di Firenze mostra un calo marcato per CO2 e Pm2.5
[27 Aprile 2023]
Il protocollo siglato da Coldiretti Toscana, Ibe-Cnr e Ufficio regionale scolastico – con la collaborazione di Affi e Assofloro – sta portando buoni frutti: posizionare piante da interno nelle aule scolastiche fa bene alla salute e all’apprendimento.
In circa cinque mesi dall’avvio della sperimentazione, in corso all’Istituto alberghiero Saffi di Firenze, è stato rilevato che le concentrazioni di CO2, componente che – in presenze eccessive – causa mal di testa e provoca un calo della concentrazione, sono crollate del 20%, mentre quelle delle polveri sottili PM2,5 del 15%.
Il tutto solo grazie alla presenza nelle aule scolastiche di alcune piante da interno come la sanseveria, la chamadorea, la yucca, il ficus e la schefflera. Al contempo, ha resto gli ambienti più piacevoli e rilassanti e favorito la concentrazione, e dunque l’apprendimento degli studenti.
Il monitoraggio ha coinvolto quattro classi dell’Istituto alberghiero fiorentino con medesime caratteristiche: in due sono presenti una quarantina di piante in vaso, in altre due non è invece presente alcuna pianta.
»I risultati della sperimentazione sono veramente incoraggianti. Abbiamo messo insieme ricerca applicata e monitoraggio avanzato anche con sistemi autocostruiti. Proseguiremo questa attività che ci vede impegnati nel trasferire i risultati della ricerca nel pratico», spiega il direttore dell’Ibe-Cnr, Giorgio Matteucci.
Una simile strategia del resto apporta almeno due vantaggi. In primis aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico indoor, un pericolo onnipresente quanto trascurato, legato a molti oggetti di uso quotidiano negli ambienti chiusi; si pensi ad esempio alla colla del pavimento, arredi e rivestimenti, vernici, stampanti: dalla loro presenza può dipendere la presenza di inquinanti che di fatto abitano insieme a noi, come formaldeide, benzene, xilene, toluene, tetracloroetilene. Inoltre, facendo leva sulle aziende florovivaistiche presenti in Toscana, l’iniziativa “piante in classe” può aiutare anche a sostenere l’economia di settore.
«Se consideriamo che la maggior parte delle nostre scuole si trova in un contesto urbano dove dunque all’aria viziata si aggiunge lo smog proveniente dall’esterno, la soluzione proposta da questa sperimentazione di Coldiretti Toscana e Cnr va nella giusta direzione», commenta la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi.