Pm10, il Consiglio regionale approva le nuove limitazioni
Dopo la sentenza della Corte europea approvate a maggioranza le disposizioni per le zone in procedura di infrazione
[29 Luglio 2021]
Dopo il via libera della giunta regionale dei giorni scorsi anche il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, con 22 voti a favore, 2 contrari e 10 astensioni, le norme più stringenti su camini e impianti a biomasse, o comunque generatori di calore con una classe emissiva inferiore a 3 stelle.
Lucia De Robertis (Pd), presidente della commissione ambiente, ha ricordato che «L’intervento normativo è necessario vista la sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre scorso che impone regole e utilizzi molto più stringenti. In sintesi: nei Comuni in cui non è rispettato il valore limite delle concentrazioni relativo al materiale particolato (PM10), istituzione di limitazioni per l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse, con una classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle” ai sensi del decreto ministeriale 186/2017 (Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibile solide). Le limitazioni dovranno essere recepite nei PAC (Piano di attuazione comunale) dei Comuni interessati ed attuate nei termini e con le modalità che saranno stabilite con delibera di Giunta. I limiti saranno comunque accompagnati da misure di incentivazione per la sostituzione degli impianti di riscaldamento civile a biomassa con impianti alternativi a basse emissioni, già previste dall’Accordo di programma stipulato con il Ministero della Transizione ecologica e istituite con legge regionale (97/2020). La Toscana è già intervenuta sull’efficientamento nel dicembre 2020 con un collegato alla legge di stabilità, mettendo a disposizione, nel triennio 2021/2023, circa 6milioni a supporto di privati e Comuni».
L’aula ha anche approvato due ordini del giorno, collegati alle legge, presentati dal gruppo della Lega, prima firmataria Elisa Montemagni, e dal Partito democratico, primo firmatario Marco Niccolai. Con il primo atto si impegna la Giunta Giani «a fare il punto, in Consiglio, sul Piano regionale sulla qualità dell’aria»; con il secondo si impegna l’esecutivo regionale «a prevedere ulteriori misure volte a contrastare le principali sorgenti da inquinamento da PM10 e a migliorare la qualità dell’aria, con particolare riferimento ai temi della mobilità e al contenimento delle emissioni industriali e domestiche; nonché a continuare e a rafforzare le misure volte a sostenere economicamente i cittadini meno abbienti, per la sostituzione o l’adeguamento degli impianti di climatizzazione ad uso civile, con impianti ad elevata efficienza energetica e a ridotte emissioni in atmosfera».
La Montemagni ha riconosciuto che «il problema c’è ed è nell’interesse di tutti risolverlo, guardando non solo ai caminetti di casa, ma anche agli abbruciamenti e all’usura di freni e gomme, mettendo in atto anche campagne di sensibilizzazione verso i cittadini».
Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha invitato ad «affrontare il serio tema degli scarti vegetali all’interno del Piano dei rifiuti, quindi ad arrivare a definire il Piano della qualità dell’aria, spostando su obiettivi più ambiziosi il Priim (piano regionale integrato infrastrutture e mobilità)».
Da parte del portavoce dell’opposizione, Marco Landi (Lega) solo una domanda: «Gli stanziamenti regionali sono adeguati? Il provvedimento emergenziale è una pezza su un tema che la Toscana deve affrontare in maniera adeguata».
Marco Niccolai (Pd) ha risposto all’opposis zione ricordando che «La transizione ecologica, che non è indolore, deve essere alla portata di tutti. Invito l’esecutivo regionale a rafforzare quanto già fatto con legge di stabilità 2021, riportando tale impegno anche nella più ampia prospettiva del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)».