Area vasta nel comprensorio di “Pisa-Livorno-Lucca e Massa Carrara” con collegamento di superficie ferroviario
Una "metropolitana di superficie" per il Progresso socio-economico dell'area Vasta
[6 Aprile 2021]
A seguito di quanto apparso sui mezzi di informazione, giudichiamo positivo il fatto che i Sindaci, di alcune città toscane, abbiano riconosciuto l’importanza della mobilità su ferro dell’Area Vasta di cui sopra. Ci riempie di orgoglio vedere che, finalmente, parte delle nostre proposte di una “mobilità alternativa” agli Assi Viari siano non solo state ascoltate ma addirittura recepite.
Detto ciò, non possiamo esimerci dal sottolineare il ritardo con cui questa presa di posizione è avvenuta: l’Amministrazione Comunale, infatti, bocciò la nostra osservazione al Piano Strutturale discussa in Commissione Urbanistica il 3 febbraio 2017, che chiedeva di “riconoscere la relazione di Area Vasta nel Comprensorio di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara” e di prendere nella debita considerazione la nostra proposta di un collegamento ferroviario quale “Intervento Prioritario”, come del resto indicato nei Piani Regionali.
Così come non possiamo non ricordare come a niente sia valsa l’audizione, nel Consiglio Comunale del 6 maggio 2019, in cui Legambiente Lucca presentò all’Amministrazione un progetto volto allo “Progresso socio-economico dell’area Vasta” di cui il collegamento ferroviario è il mezzo! Il mezzo per rendere tutto il territorio di eguale importanza e garantire ai cittadini stili di vita e servizi di pari livello. Abbiamo più volte sottolineato come, in Toscana, esistano delle zone “d’ombra” in cui la popolazione si è assai ridotta a causa della mancanza di infrastrutture e servizi primari; per far fronte a un maggiore afflusso della popolazione nelle città, si è costruito di più e, spesso, molto male alterando stili di vita e salute dei cittadini.
Con un sistema ferroviario di “metropolitana di superficie”, le cui caratteristiche precipue sono sia la capillarità che la frequenza, si possono risolvere molteplici problemi fra cui il ripopolamento delle aree e dei borghi disabitati; fare manutenzione e messa in sicurezza del territorio; creare posti di lavoro sia per la realizzazione delle infrastrutture stesse sia recuperando attività abbandonate, o assai ridotte, quali allevamento, agricoltura etc. ma, soprattutto, grazie alla tecnologia, consentire a ciascuno di noi di vivere là dove gli è più congeniale senza, tuttavia, sentirsi tagliato fuori dal mondo (che rimane una scelta personale, non un obbligo).
Infine, rileviamo come i nostri amministratori non siano caratterizzati da lungimiranza né da capacità di progettazione, al passo con i tempi e la tecnologia a disposizione, ma “navighino a vista” e si “entusiasmino” per delle novità o scoperte già note a tutti, persino a loro!
di Legambiente Città di Lucca