Riceviamo e pubblichiamo come contributo al dibattito
Lucca, l’ospedale S. Luca e il nuovo asse viabilità
[20 Aprile 2015]
Le associazioni Wwf, Legambiente Lucca, Perlambiente, Lucca Bene Comune e i Comitati Assi Viari e Lucca Est, dopo le ripetute richieste di incontro con assessori e tecnici preposti del Comune di Lucca a cui non è stata data alcuna risposta, hanno preparato un ennesimo esposto per denunciare l’illegittimità della strada al servizio dell’ospedale S. Luca. Quest’ultima nota fa seguito a precedenti osservazioni, incontri e richiesta di incontri in merito all’asse di viabilità in oggetto, cui il comune non ha ritenuto di prestare la dovuta attenzione. In data 15 aprile sulla stampa locale è uscito un articolo dal titolo: “Nuova strada per il San Luca da domani si fa sul serio” dal quale si evince che i lavori inizieranno senza aver dato a tali associazioni la possibilità di esporre i dati relativi al valore ambientale dell’area.
Ribadiamo che l’asse stradale in esame interferisce con un’area di alto valore ambientale. A supporto di questa tesi abbiamo richiesto ad un equipe di tecnici, coordinata dal Prof. Giovanni Bacaro, docente di Botanica presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste, una relazione che ha confermato la presenza nell’area di habitat, flora e fauna tutelati dalla direttiva habitat 92/43/CEE.
Già con le precedenti osservazioni si faceva notare come l’area in oggetto, per la contiguità tramite il Canale Ozzeri, fosse connessa al vicino Sito di Importanza Comunitario denominato “Padule di Verciano, Prati alle Fontane, Padule delle Monache”, che presenta caratteristiche ambientali simili. In tal senso era necessaria, in sede di progettazione dell’opera, una Valutazione di Incidenza Ambientale.
Ad oggi, nonostante le ripetute istanze/evidenze, non ci risulta, da un attento esame del progetto esecutivo di recente approvazione, alcuno studio di impatto ambientale e neppure alcuna minima misura di attenuazione delle interferenze con un area di tale valore, per lo più umida e rientrante nelle aree di elevata pericolosità idraulica.
Oggi, a seguito della relazione tecnica, viene confermato non solo che l’area è in connessione con un’area di alto valore ambientale, ma che gli stessi boschi di San Filippo – Antraccoli rappresentano un interessante nucleo forestale, al cui interno si rinvengono ontanete con carattere palustre (habitat di interesse prioritario), a cui si affiancano residui boschi planiziali a dominanza di Quercus robur (habitat di interesse prioritario), che, seppur frammentati, sono caratterizzati da individui di Quercus di grandi dimensioni e con un buon livello di rinnovazione. Si sottolinea l’importanza della presenza dell’habitat denominato Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior) considerato prioritario ai sensi della Direttiva Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
I Tipi di habitat naturali prioritari rischiano di scomparire nel territorio e per la loro conservazione la Comunità ha una responsabilità particolare a causa della loro importanza.
Pertanto abbiamo offerto al comune la disponibilità ad un incontro con le associazioni firmatarie, per approfondire quanto esposto, riservandoci, in mancanza, di attivarci per segnalare Ministero dell’Ambiente, all’Unione Europea e in ultima istanza alla Magistratura quella che riteniamo violazione di norme cogenti a tutela di aree ed habitat di particolare valore.
di Wwf