Piaggio realizzerà un nuovo dipartimento di e-mobility a Pontedera

In una fase di profonda trasformazione della mobilità, e delle relative catene industriali, la Toscana è chiamata a fare la sua parte

[3 Marzo 2021]

Nel 2020 il gruppo Piaggio, multinazionale con sede a Pontedera, ha venduto complessivamente nel mondo 482.700 veicoli (611.300 nel 2019), di cui 384.700 veicoli a due ruote (-3,7% rispetto al 2019): questo significa che in un mercato come quello europeo la Piaggio mantiene una posizione di leadership assommando una quota complessiva del 14,2%, e che le sue decisioni possono influenzare non solo i risultati interni ma anche l’andamento di mercato. Decisioni che, per inciso, stanno iniziando a guardare con forza all’elettrico.

Il cda di Piaggio, riunitosi ieri sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha esaminato e approvato il Progetto di bilancio per l’esercizio 2020: i ricavi netti consolidati del Gruppo sono stati pari a 1.313,7 milioni di euro, in contrazione del 13,6% (-12,2% a cambi costanti) rispetto a 1.521,3 milioni di euro registrati nel 2019 in conseguenza del lockdown che ha implicato la chiusura delle attività produttive e commerciali per diverse settimane in molte nazioni. Sempre nel 2020 Piaggio presenta dunque in consuntivato un utile netto positivo per 31,3 milioni di euro, ma in calo rispetto ai 46,7 milioni di euro al 31 dicembre 2019.

Nonostante la formulazione di previsioni rimanga complessa, perché «l’epidemia Covid-19 impatterà ancora il 2021», Piaggio proseguirà il suo cammino con la costruzione di un nuovo dipartimento di e-mobility a Pontedera. Un passo importante dopo quello annunciato il 1 marzo, quando Piaggio ha siglato una lettera di intenti con Ktm, Honda e Yamaha per dare vita a un Consorzio per sviluppare batterie intercambiabili (tecnologia battery swap) per motocicli e veicoli elettrici leggeri.

In una fase di profonda trasformazione della mobilità, e delle relative catene industriali, la Toscana è chiamata a fare la sua parte. Singole eccellenze sono già presenti, dal caso Piaggio alla geotermia che potrebbe fornire – in modo sostenibile – il litio come materia prima per la realizzazione delle batterie, oltre all’elettricità per ricaricarle. Senza un’adeguata politica industriale alle spalle, però, il rischio più che concreto è che queste potenzialità finiscano per disperdersi.