Piombino, domani il Piano industriale di Cevital ai sindacati
[22 Gennaio 2015]
Domani dovrebbe esserci il primo passo di quello che sarà un cammino lungo e impegnativo, ma fondamentale per il futuro di Piombino, con la presentazione del Piano industriale per l’ex Lucchini ai sindacati: una tessera finora mancante nel puzzle dell’acciaieria, e sul quale anche qui a greenreport abbiamo spesso insistito.
Secondo Mirko Lami, della segreteria regionale Cgil Toscana, «il comunicato della RSU Lucchini sulla trattativa Cevital evidenzia come finalmente si entri nel merito delle questioni: cosa compete all’Azienda e cosa al Sindacato, che non si spaventa a fronte di una trattativa, se pur difficile. La CGIL, si è sempre assunta le proprie responsabilità, nell’interesse dei lavoratori e dell’intero comprensorio.
Siamo di fronte ad una multinazionale che sta rilevando lo stabilimento fallito e che per riuscire a realizzare una situazione di stabilità economica e finanziaria in tempi brevi, presenterà il prossimo venerdì 23 gennaio alle Organizzazioni Sindacali il Piano Industriale e il progetto che porterà i dipendenti ad essere assunti in modo diretto dentro il Contratto Nazionale dei Metalmeccanici, proponendo di azzerare tutti gli accordi fatti nel passato. Certamente questo solleva preoccupazioni, ma siamo sicuri che la trattativa sindacale rimetterà sul tavolo quegli accordi importanti fatti nel corso degli anni, che riguardavano sia gli interessi ed i bisogni dei lavoratori tenendo assieme anche il buon andamento della fabbrica».
Infatti, domani mattina, nella direzione delle Acciaierie a Poimbino, Fim, Fiom e Uilm incontreranno i vertici della multinazionale algerina Cevital per fare il punto dell situazione dopo che è stato ufficializzato l’acquisto di Lucchini ed i lavoratori aspettano di passare dalla procedura di amministrazione straordinaria al lavoro con la nuova proprietà. Vincenzo Renda, segretario della Uilm di Livorno, avverte: «Siamo solo all’inizio, consapevoli che sarà fatta una discussione interessante e lunga perché il progetto di Cevital, oltre riguardare la siderurgia abbraccerà anche altri settori. Se c’è serenità sul progetto e sulle aspettative future, c’è anche la consapevolezza che per quanto riguarda l’occupazione, nel periodo in cui verranno realizzate le opere che richiederanno almeno un paio di anni, sarà necessario ricorrere anche agli ammortizzatori sociali».
La CGIL Toscana si schiera decisamente a fianco delle RSU e delle Segreterie Provinciali e ribadisce che «Ci sono punti rispetto ai quali si possono aprire trattative ma che ce ne sono altri che devono essere e rimanere i punti cardini: e ci riferiamo al fatto che Piombino deve tornare in tempi brevi a produrre acciaio».
Lami spiega che «ciò significa che Cevital deve comunicare nell’incontro con le RSU e le Segreterie, la trasformazione delle sue idee in realtà dando inizio in tempi brevi, ai lavori per la costruzione della nuova acciaieria, per essere in produzione entro 18 mesi come promesso, con i forni elettrici ed iniziando contemporaneamente la formazione dei lavoratori e le bonifiche per la nascita del settore agroindustriale.
Sicuramente il tema dei costi relativi all’energia è al primo posto e l’aspetto di come si alimentano i forni elettrici è di notevole importanza: come pensa Cevital di alimentare i forni elettrici? Tema che può divenire di confronto tra Cevital, Organizzazioni Sindacali, Istituzioni, Regione e Governo, sapendo che tutto si incardina nell’Accordo di Programma, dove si trovano anche punti importanti riguardo alla viabilità, con la nuova strada e con il nuovo porto che apre frontiere al futuro del comprensorio. La CGIL Toscana c’è e ci sarà al fianco dei lavoratori assieme alla comunità della Val di Cornia coniugando lavoro, ambiente e diritti».