Arpat: esito del controllo AIA alla discarica in località Bulera a Pomarance (PI)

Il controllo non ha evidenziato irregolarità ed è in via di risoluzione la criticità connessa alla gestione delle acque meteoriche dilavanti contaminate e non del piazzale di carico del percolato, che aveva portato all’incremento di alcuni contaminanti nel Rio Bulera a valle della discarica

[30 Settembre 2022]

Tra i 10 controlli ordinari ad impianti AIA già conclusi quest’anno dal personale tecnico del Dipartimento ARPAT di Pisa, nel mese di febbraio è stata controllata la discarica per rifiuti pericolosi e non, gestita dalla Società Chimica Larderello Ambiente, ubicata in località Bulera nel Comune di Pomarance in provincia di Pisa.

L’attività di controllo era mirata ad accertare il rispetto delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2018 e nel successivo aggiornamento del 2020  rilasciata all’installazione (Codice IED 5.4) Discariche, che ricevono più di 10 Mg di rifiuti al giorno o con una capacità totale di oltre 25000 Mg, ad esclusione delle discariche per i rifiuti inerti (D1 – D5).

Durante il controllo è stato monitorato lo stato delle matrici ambientali potenzialmente coinvolte, in particolare i rifiuti in ingresso e prodotti dalla discarica (percolato) e le acque superficiali e sotterranee.

L’area della discarica è localizzata tra la SR 439 e l’incrocio con la SP 27 ed i centri abitati più vicini sono il piccolo borgo di San Dalmazio e i Comuni di Pomarance e di Castelnuovo Val di Cecina. La discarica è collocata nel bacino idrografico del Fosso Bulera e confina nella parte sud-est con i due rami del Botro Bulera, prima del loro congiungimento subito a valle della stessa discarica; il Botro Bulera confluisce dopo circa 300 metri nel torrente Possera e questo nel Fiume Cecina.

Attualmente la Ditta sta coltivando la cella 2, avendo terminato di coltivare le celle 0A e 0B. Il programma prevede poi la coltivazione delle celle 1, 3, 4, 5b, 5a, 8.1, nell’ordine riportato. La coltivazione viene effettuata secondo i disposti del nuovo provvedimento di AIA.

Le celle vengono coltivate distinguendo 2 zone, dove sono conferiti i rifiuti pericolosi (P) da quelli non pericolosi (NP). I rifiuti NP provenienti da terzi a basso contenuto di organico (poiché il progetto non prevede la realizzazione del sistema di captazione e trattamento del biogas) costituiscono all’incirca il 10% dei conferimenti complessivi in discarica.

’attività di controllo non ha evidenziato irregolarità: sarà a breve risolta la criticità connessa alla gestione delle acque meteoriche dilavanti contaminate e non (AMDNC e AMDC) del piazzale di carico del percolato. La commistione di tali acque risulta all’origine, in concomitanza con i principali eventi piovosi, con l’incremento di alcuni contaminanti nel rio Bulera a valle della discarica. Il monitoraggio delle acque superficiali nei 6 punti previsti dall’AIA, potenziato ulteriormente per la verifica di questo fenomeno, ha messo in evidenza che la problematica è in via di risoluzione grazie anche al prossimo completamento delle due nuove vasche di contenimento dei due flussi di percolato e della definitiva dismissione della vecchia vasca con l’eliminazione anche dell’attuale piazzale di carico.

Con la realizzazione delle due nuove vasche (in fase di ultimazione) la gestione del percolato verrà effettuata tenendo separati e distinti i flussi provenienti dal vecchio e dal nuovo corpo discarica. Il percolato proveniente dal nuovo corpo discarica presenta una qualità sensibilmente migliore rispetto a quella del vecchio corpo, dove arsenico e boro sono praticamente assenti, ma presenta un contenuto di cloruri superiore a quello del percolato del vecchio corpo discarica, dovuto al conferimento di fanghi di dragaggio di provenienza marina.

Gli altri esiti emersi dal controllo sono stati i seguenti:

  • non sono emerse irregolarità dalla verifica amministrativa del registro di carico-scarico rifiutie relativi formulari di identificazione rifiuti (FIR). La registrazione dei movimenti rifiuti viene effettuata su due distinti registri relativi rispettivamente per i rifiuti in ingresso (D1) e rifiuti prodotti (D8-D9, D15) quali percolato ed altri vari.
  • è stato prelevato un campione di rifiuto pericoloso (CER 19.08.13* (HP14) fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti di acque reflue industriali) conferito presso la discarica proveniente da una ditta esterna. I risultati analitici di ARPAT sull’eluato, ottenuto dal test di cessione su tale rifiuto, hanno evidenziato il rispetto dei limiti di accettabilità previsti per la discarica (Tab. 6 del DM 27.09.2010 come mod. dal DM 24.06.2015). Inoltre, l’analisi effettuata sul rifiuto tal quale ha confermato la classificazione dello stesso per la classe di pericolo HP14 Ecotossico;
  • il monitoraggio delle acque sotterranee dai 6 piezometri esistenti ha confermato le peculiari caratteristiche idrogeochimiche, caratterizzate dal fatto che l’area in cui è ubicata la discarica ricade nella principale area geotermica toscana; per cui la presenza di contaminanti quali boro, arsenico e ammoniaca, sono principalmente legati alla presenza di fluidi geotermici che caratterizzano le acque di circolazione profonda.
  • la Ditta sta adottando un Sistema di Gestione Ambientale, conforme alla norma ISO 14001:2015. L’ultimo Audit esterno è stato effettuato in data 21.1.2022 e si è concluso con nessuna Non Conformità, 3 Osservazioni e nessuna Opportunità di miglioramento.

 

di Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana – ARPAT

Testo di Andrea Villani e Fabrizio Franceschini in collaborazione con il Settore Comunicazione, informazione e documentazione