Empoli, la sindaca Barnini sul gassificatore: altri incontri sul territorio per dare risposte
«Sarà lo stesso Comune con metodi pubblici e trasparenti a ricercare persone con competenze scientifiche e consolidate che possano esprimersi in modo imparziale sui contenuti più importanti del progetto»
[21 Novembre 2022]
Con un lungo post sulla sua pagina Facebook, la sindaca di Empoli Brenda Barnini (nella foto) entra personalmente nel merito sul «tema del momento», ovvero «il gassificatore». Ovvero il progetto che propone di realizzare un impianto waste-to-chemicals nell’area industriale del Terrafino.
Nel merito si è già concluso sul territorio un primo ciclo partecipativo di incontri, che ha richiamato l’interesse di oltre 500 partecipanti; oltre 80 le risposte ai quesiti posti dai cittadini, che i proponenti (ovvero l’Alleanza circolare, capitanata dalla partecipata interamente pubblica Alia) hanno condensato e reso disponibili a tutti online, insieme ai materiali resi disponibili durante gli incontri.
Il progetto è ancora in fase di ultimazione, ma ha già riscosso il vivo interesse di Legambiente Toscana per le risposte che sarebbe in grado di dare al ciclo di gestione rifiuti e allo sviluppo sostenibile dell’empolese, permettendo di ricavare prodotti centrali per la transizione ecologica come idrogeno e metanolo.
Ma non tutti sono d’accordo con questa prospettiva, e le proteste si stanno canalizzando all’interno di alcuni comitati locali che chiedono – è il caso di Trasparenza per Empoli – la nascita di un “comitato scientifico terzo” per valutare il progetto.
«La cosa che trovo di più in giro – osserva la sindaca Barnini – è la disinformazione e il moltiplicarsi di bugie, fake news e in piccola parte anche mala fede per interessi politici. Ci sono alcuni cittadini che manifestano contrarietà (purtroppo spesso nata da quelle informazioni sbagliate), altri che sono in attesa di capire meglio e vorrebbero avere l’opportunità di farlo in modo sereno e altri ancora che sono favorevoli. C’è un grosso fraintendimento che bisogna togliere dal campo: nessuno di noi è chiamato a decidere niente in pochi giorni. Siamo ancora nella fase di elaborazione del progetto e nemmeno il Comune ha in mano qualcosa di concreto su cui esprimersi. Quando ci sarà e verrà presentato in Regione saranno Asl, Arpat e la stessa Regione a dover fare le valutazioni su impatto ambientale, rispetto dei parametri di legge, possibili rischi ecc; questa fase della valutazione da parte degli enti competenti durerà dai 9 mesi ad un anno. Alla fine di tutto questo il Consiglio Comunale di Empoli sarebbe chiamato a votare e quindi soltanto dopo che tutti gli esami su sicurezza, salute e ambiente fossero passati positivamente».
Gli incontri partecipativi svolti finora al Palazzo delle esposizioni di Empoli non rappresentano dunque un percorso progettuale già blindato, ma rispondono alla domanda “vediamo di cosa si parla”. E, nelle intenzioni della sindaca, dovranno essere seguiti da altre occasioni di approfondimento con la cittadinanza.
«Quello che c’è da fare ora – argomenta nel merito Barnini – è chiedere ai soggetti proponenti di organizzare ancora incontri sul territorio che possano fornire risposte ai partecipanti. Alla nostra comunità viene chiesto di valutare un progetto e di farlo in modo serio e approfondito senza pregiudizi basati su ricerche su internet e sentiti dire da bar. Ai soggetti proponenti viene chiesto di metterci a disposizione tutte le risposte alle domande e di dare il tempo a tutti di comprendere. Sono una mamma prima di essere la sindaca, vivo a Empoli da sempre e così la mia famiglia e se avessi avuto la sensazione che questa proposta metteva in pericolo la vita dei nostri figli non l’avrei nemmeno presa in considerazione. Come sindaca però voglio essere sicura che quello che stiamo valutando meriti attenzione sarà lo stesso Comune con metodi pubblici e trasparenti a ricercare persone con competenze scientifiche e consolidate che possano esprimersi in modo imparziale sui contenuti più importanti del progetto».
L’invito, per tutte le parti in causa, è quello di non farsi ammaliare dalla voglia di semplificare temi complessi per definizione: «Abbiamo tutti bisogno di sapere, capire, conoscere anche meglio quali sono i vantaggi economici per famiglie e imprese tenendo di conto anche che chi abita più vicino abbia diritto a veder riconosciuti benefit in più. Ci sono molti altri argomenti che vanno toccati (ciclo dei rifiuti, ruolo della Regione, questione terreni, viabilità, relazione con i Comuni confinanti e molte altre) quindi vi chiedo di continuare a leggere nei prossimi giorni i post che farò e aiutarmi a diffonderli il più possibile», conclude la sindaca.