Il Comune di Arezzo avvierà uno studio olfattometrico contro le maleodoranze
Individuerà tutte le possibili fonti di emissione di cattivi odori che insistono nelle aree di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo
[10 Agosto 2023]
Da mesi ormai in alcune aree limitrofe alla città di Arezzo si registrano fastidiose maleodoranze, attribuite da alcuni cittadini al Polo impiantistico presente a San Zeno, dove la partecipata pubblica Aisa impianti di preoccupa di gestire e valorizzare i rifiuti di derivazione urbana.
Nonostante l’azienda abbia già spiegato che il carico odorigeno dovuto alla propria attività sia «già ben inferiore ai limiti di legge», ha comunque chiesto di ridurre il conferimento di rifiuti organici e deciso di investire ulteriori 1,2 mln di euro nel potenziamento dei biofiltri.
È evidente però che tali azioni risulteranno inutili, se le maleodoranze non arrivano dal Polo impiantistico. Proprio per capire le cause, l’assessore comunale Marco Sacchetti ha annunciato oggi la decisione della Giunta di affidare la realizzazione di uno studio olfattometrico sulle manifestazioni odorigene, per poter poi «trovare la migliore soluzione al fine di ridurre al minimo il disagio dei cittadini residenti in quelle zone».
Lo studio sarà di tipo “odour field inspection” finalizzato all’individuazione di tutte le possibili fonti di emissione di cattivi odori che insistono nelle aree di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo, e della loro dinamica di diffusione e analisi dei diversi fattori scatenanti il fenomeno.
Il sistema “odour field inspection” – come precisano dal Comune – è un sistema complesso di indagine che prevede rilievi diversi e frequenti, analisi ed elaborazione dei dati dell’aria e dei dati metereologici, misurazione dell’esposizione olfattiva, sia per intensità che per persistenza, il tutto per una durata sufficientemente lunga affinché l’indagine sia rappresentativa delle condizioni complessive del sito in esame.
«Riteniamo lo studio olfattometrico uno strumento utile – conclude Sacchetti (nella foto, ndr) – per fornire un riscontro ed una misurazione quanto più oggettiva possibile degli odori e per consentire di individuare con maggior sicurezza tutte le sorgenti emissive, anche a seguito delle indagini fin ad oggi svolte dalle quali non sono emerse delle chiare evidenze sulle cause delle problematiche segnalate».
L. A.