Rossi: «Importantissime le lotte dei lavoratori»
«Punto e a capo» a Piombino, firmato l’Addendum per altri 2 anni di sorveglianza su Aferpi
Calenda: «L’accordo fissa paletti molto precisi in termini di livelli di produzione e di investimenti, con tempi di verifica certi su Aferpi»
[3 Luglio 2017]
Dopo le lotte dei lavoratori definite «importantissime» dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e culminate nello sciopero generale che ha bloccato la Val di Cornia lo scorso giovedì, il giorno seguente la Lucchini in amministrazione straordinaria e Cevital-Aferpi hanno siglato un “Addendum” al contratto di cessione dello stabilimento siderurgico del 30 giugno 2015.
«Con l’integrazione salariale fino al dicembre 2018 i lavoratori dello stabilimento ex Lucchini manterranno, come avevamo garantito, il livello di reddito percepito finora. Inoltre con il prolungamento al 30 giugno 2019 del periodo di sorveglianza da parte dell’Amministrazione straordinaria, Cevital-Aferpi si impegna a individuare una partnership per la parte siderurgica, a presentare un Piano industriale entro il 31 ottobre 2017 con fonti di finanziamento certe e a riprendere le attività, come previsto dal Piano di azione, sia per la parte siderurgica che per la parte logistica e agroalimentare».
Sono questi i punti principali dell’Addendum sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico, sintetizzati dal viceministro Teresa Bellanova (e maggiormente dettagliati sulle pagine del dicastero). «L’accordo per l’estensione del periodo di sorveglianza su Aferpi – aggiunge il ministro Calenda – fissa paletti molto precisi in termini di livelli di produzione e di investimenti, con tempi di verifica certi. Come avevamo garantito i lavoratori godranno dello stesso trattamento economico odierno. Molto rimane ancora da fare per rimettere a posto una situazione complessa ma sulla quale oggi abbiamo fatto un importante passo in avanti».
Dai sindacati filtra prudenza nel commentare l’Addendum, i cui effetti rimangono da vagliare all’atto pratico, ma la nuova “tregua” biennale è riuscita al momento a far rientrare l’acuta tensione che permeava ormai ogni angolo della Val di Cornia. Il segretario nazionale della Fiom Cgil, Rosario Rappa, ha espresso «soddisfazione con cautela», mentre il segretario Fim Cisl Piombino, Fausto Fagioli, ha sottolineato che «sono state accolte le nostre richieste. C’è l’impegno scritto dell’azienda per gli investimenti, il monitoraggio del governo che continua e scadenze precise con vincoli pressanti. Ora non hanno più scuse». Certo, essere arrivati alla firma l’ultimo giorno disponibile non ha contribuito a incrementare la fiducia tra le parti in causa: «Il percorso che ha portato all’estensione degli ammortizzatori sociali senza un incontro preventivo resta un fatto grave che ha creato preoccupazione e innescato la protesta dei lavoratori», ha aggiunto non a caso il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
A firma arrivata, come sempre, adesso si attendono i fatti. Per quanto riguarda la parte siderurgica, Aferpi si è impegnata in primo luogo a conseguire «la ripresa dell’attività di laminazione ad agosto 2017 per le rotaie e ad ottobre per barre e vergella», come dichiara il Mise, e procedere con il «piano liberazione aree: smantellamenti impianti piccoli con fine lavori a settembre 2017 e assegnazione degli ordini entro ottobre 2017 per lo smantellamento di grandi impianti, con fine lavori nell’ ottobre 2019».
«Penso che la firma sull’addendum – ha commentato in proposito il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – consenta di fare punto e a capo in una vicenda complessa, e di dare certezze ai lavoratori che ieri hanno giustamente fatto sentire la loro protesta. Il nostro obiettivo deve essere quello di tornare a produrre acciaio e non si può prescindere dall’accensione del forno elettrico. Da parte nostra continueremo ad impegnarci su tutte le questioni sulle quali possiamo dare il nostro contributo: da quelle urbanistiche, alle bonifiche, all’utilizzo dei fondi europei». Perché senza una regia comune, celere ed efficace il prossimo “punto e a capo” a Piombino sarebbe doloroso per tutti.