I rappresentanti delle Amministrazioni comunali del territorio in visita all'impianto
Scapigliato, pronto il protocollo per ufficializzare il calo nel conferimento dei rifiuti
Giari: «Dobbiamo puntare sul recupero, non sullo smaltimento. Ma per fare questo, dobbiamo realizzare gli impianti»
[15 Maggio 2017]
I rifiuti (per il 20% urbani e per l’80% speciali non pericolosi) conferiti nella più grande discarica a servizio del territorio toscano, quella di Scapigliato, sono diminuiti negli ultimi anni: quelle effettivamente accolte nell’impianto di Rosignano sono state 430mila nel 2016, saranno 410mila quest’anno e nel 2021 si stima scenderanno a 360-370mila tonnellate, con un calo del 20% rispetto al 2015, quando le tonnellate erano 480mila. Numeri ufficiali diffusi dall’amministratore unico di Rea Impianti, Alessandro Giari, che faticano però a permeare il dibattito pubblico che sta prendendo vita attorno al futuro della discarica.
Lo scorso venerdì Rea Impianti ha invitato a Scapigliato i rappresentanti delle Amministrazioni comunali del territorio (nella foto, ndr), in modo da approfondire alcuni aspetti del Progetto di continuità ed innovazione del polo impiantistico e chiarire così alcune imprecisioni diffuse sul progetto presentato in Regione. Tra queste, quelle riguardanti i conferimenti rientrano certamente tra le priorità.
Durante l’incontro il sindaco di Orciano Pisano Giuliana Menci, ad esempio, ha manifestato perplessità riguardo alle 460mila tonnellate di conferimenti annui richieste nell’autorizzazione regionale: «Nella richiesta di concessione c’è questo tetto massimo – ha spiegato al proposito Giari – voluto prevalentemente dai tecnici, per gestire eventuali emergenze. Ribadiamo il nostro obiettivo di diminuire i conferimenti, così come scritto nel progetto».
«La visita alla discarica conferma – ha aggiunto il sindaco di Santa Luce, Giamila Carli – un miglioramento della qualità del sito e l’abbattimento dei disagi provocati nel tempo. Si cono confermati anche i contenuti progettuali che erano stati presentati nell’incontro pubblico che abbiamo fatto a Santa Luce e che poi si sono tradotti nel Protocollo d’intesa per la valorizzazione della val di Fine. Chiaramente vogliamo delle garanzie. La diminuzione dei conferimenti ipotizzata nel progetto deve essere sancita e sottoscritta». Una richiesta che è stata prontamente accolta da Giari e dal il vicesindaco del Comune di Rosignano Marittimo Daniele Donati, che si sono resi disponibili a formalizzare un protocollo istituzionale in cui si impegnano a rendere trasparente il percorso di diminuzione dei conferimenti già intrapreso, dando appuntamento ai sindaci per la condivisione del contenuto del protocollo e l’eventuale sottoscrizione già per oggi pomeriggio. «Il piano di continuità ed innovazione di Scapigliato non è un progetto del Comune di Rosignano, ma riguarda tutto il territorio. Piena disponibilità, quindi, da parte dell’Amministrazione comunale di Rosignano – ha aggiunto Donati – a alla trasparenza e alla condivisione degli obiettivi, che contribuirà a riconquistare una fiducia che negli anni si era un po’ persa».
«Dobbiamo puntare sul recupero, non sullo smaltimento. Ma per fare questo, dobbiamo realizzare gli impianti – ha concluso Giari – Noi lavoriamo per diminuire i conferimenti all’interno del sito e per realizzare impianti che da un lato trattino i rifiuti e producano energia, compost e biometano, dall’altra che riescano a selezionare la materia in modo che venga riavviata a materia prima secondaria, attivando in questo modo processi concreti di economia circolare. Dall’inizio abbiamo intrapreso questo percorso in maniera trasparente, e continueremo a farlo. Non è cambiato niente. La diminuzione dei conferimenti in discarica è sempre stato, ed è, l’obiettivo principale del nostro Piano. La sottoscrizione di questo accordo istituzionale sarà un’ulteriore dimostrazione della nostra volontà di coinvolgere i cittadini e i Comuni del territorio attorno a questo grande progetto di sviluppo che è la fabbrica del futuro».
Una “fabbrica” che, come ha più volte ricordato lo stesso amministratore unico, non rappresenta che un (importante) anello all’interno del complesso ciclo integrato necessario per la gestione sostenibile dei rifiuti. Al proposito le priorità sono chiare da tempo: riduzione, riuso, recupero di materia, recupero di energia, smaltimento in discarica. In quest’ordine. Dovrebbe dunque essere chiaro anche che per un’effettiva e stabile riduzione nella produzione di rifiuti il coinvolgimento di tutto il tessuto socio-economico, dalle aziende produttrici ai consumatori, dev’essere totale. Al contrario, pensare di ridurre i rifiuti una volta che sono già stati prodotti non appare come il più agevole dei processi logici (e pratici).