Al via il progetto Violoc

La rivoluzione tecnologica del vino nasce a Pisa, tra nanotecnologie e intelligenza artificiale

Mencarelli: «Non si muoveranno più le bottiglie o macchine, inquinamento, ma solo segnali elettrici e numeri che girano»

[9 Agosto 2021]

Nel cuore della Toscana, regione iconica per la produzione di vino, l’eccellenza si sposa con l’innovazione grazie al progetto Violoc: una sperimentazione nata dalla collaborazione tra l’Università di Pisa, il Cnr cittadino e l’Università degli studi della Tuscia, con lo scopo di avviare «una rivoluzione tecnologica nel mondo del vino».

Come spiegano dal Cnr, il progetto prevede l’utilizzo in vigna e in cantina di una sensoristica on chip a connettività remota, che in previsione sarà in grado di cambiare il sistema analitico nel settore viticolo enologico, con il risultato di aumentare la qualità del prodotto finale e ridurre i costi per l’impresa.

Finanziato dal ministero dell’Università, il progetto Violoc che vede coinvolti Università degli studi di Pisa, vede coinvolta tra le aziende partner anche la realtà toscana Sensi Vini, che inizierà la sperimentazione proprio dalla prossima vendemmia.

«Non si muoveranno più le bottiglie, non ci saranno macchine che girano, inquinamento ma solo segnali elettrici e numeri che girano», spiega Fabio Mencarelli dell’Università degli studi di Pisa, che coordina il progetto.

Un grande laboratorio che viene ridotto a un chip nell’ambito di qualche micron: il lab-on-a-chip a base microfluidimetrica, progettato dal gruppo di ricerca di Marco Cecchini dell’Istituto nanoscienze del Cnr, conterrà sensori capaci di analizzare in tempo reale polifenoli, acidi, zuccheri. I dati raccolti potranno essere mandati in cloud, elaborati con algoritmi di intelligenza artificiale e restituiti alle aziende sotto forma di dati numerici.