A Pisa il Centro di ricerca ProSIT, si occuperà di innovazione nella sanità pubblica
Collaborazione tra 5 dipartimenti dell’università di Pisa per migliorare la qualità dei servizi sanitari
[1 Giugno 2017]
Nasce all’Università di Pisa il Centro interdipartimentale di ricerca in Promozione della salute e information technology (ProSIT), che «si occuperà di innovazione in sanità pubblica, con l’obiettivo di progettare, realizzare, valutare e promuovere metodi e sistemi innovativi per migliorare l’accesso e l’efficienza dei servizi di prevenzione, riabilitazione e cura attraverso l’uso estensivo delle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione».
Una nuova strutturaè il frutto della collaborazione tra i dipartimenti di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, Biologia, Informatica, Ingegneria dell’informazione e Civiltà e forme del sapere e all’università di Pisa spiegano che «La missione del Centro ProSIT, che ha sede al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, in via san Zeno 37, è dunque quella di promuovere e sostenere l’innovazione in sanità pubblica. Migliorare la qualità dell’offerta, l’efficacia e l’efficienza economica dei servizi preventivi è una sfida di tutti i sistemi sanitari occidentali. I cambiamenti demografici, insieme con la crescita del divario fra i budget allocati e i bisogni sanitari, impongono infatti un significativo incremento delle attività di prevenzione e promozione della salute quale mezzo più efficiente per garantire la sostenibilità del sistema nel tempo. I nuovi strumenti di informazione e comunicazione rappresentano in questo campo una enorme opportunità per supportare i programmi di promozione della salute e migliorare l’adesione della comunità agli interventi di sanità pubblica attraverso l’innovazione. Per questo, temi di ricerca preminenti, anche se non esclusivi, del Centro saranno la comunicazione innovativa e personalizzata, la promozione della salute basata sull’analisi di Big Data e l’uso di Internet of Things per il supporto alla salute».
Il Centro ProSIT, oltre a promuovere iniziative nel campo dell’alta formazione, avrà il compito di «coordinare e svolgere ricerche interdisciplinari che riguardino la promozione della salute, sviluppare su questi temi attività di collaborazione con altri enti di ricerca pubblici e privati e sostenere il trasferimento tecnologico e la valorizzazione delle competenze, offrire servizi e consulenze a enti, aziende e associazioni».
Il rettore Paolo Mancarella ha sottolineato che «Il nuovo Centro di ricerca dell’Università di Pisa ha un profilo fortemente innovativo nel panorama nazionale, perché mentre nella quasi totalità degli altri casi il rapporto tra medicina e tecnologia è concentrato sul piano dell’assistenza e della terapia, esso sarà prevalentemente al servizio della prevenzione e della promozione della salute. Grazie a competenze e apporti multidisciplinari, il Centro ProSIT sarà un luogo di incontro utile a rendere fertili le idee, in cui i docenti biomedici avranno l’occasione di confrontarsi e di promuovere progetti di ricerca in collaborazione con esperti di tecnologie e di comunicazione».
Il dal direttore del Centro, Pierluigi Lopalco, aggiunge: «Il Centro ProSIT funzionerà come un vero e proprio incubatore di idee. Quello che vogliamo creare è un ambiente fertile, dove le eccellenze dell’Università di Pisa nei campi tecnologico, biomedico e umanistico siano messe al servizio di studenti e giovani ricercatori che vogliano cimentarsi con le nuove frontiere della ricerca nel campo della salute. Fare incontrare idee, esperienze e competenze che altrimenti avrebbero viaggiato su binari paralleli: questa è la missione del Centro».
L’assessore regionale al diritto alla salute, Stefania Saccardi, conclude: «Del nuovo Centro dell’Università di Pisa condivido innanzitutto l’impostazione metodologica, con la volontà di mettere insieme competenze e discipline diverse in un’unica struttura per collaborare al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi. È importante, inoltre, che esso si caratterizzi sul fronte della prevenzione della malattia, che sta diventando e sempre più diventerà in futuro, un aspetto decisivo delle politiche in campo sanitario».